Ora si può dire: il week end perfetto di Montecarlo sembra, oggi, catalogabile come una meravigliosa illusione che le ultime e successive settimane non sono riuscite a trasformare in concreta realtà. La Ferrari dominante del Principato ha lasciato spazio a quella inaffidabile vista in Canada, prim’ancora della versione opaca e nervosa dell’ultimo fine settimana a Barcellona.
Più che il quinto e sesto posto raccolti sotto la bandiera a scacchi, la trasferta al Montmelò lascia in eredità innanzitutto la diatriba tra Leclerc e Sainz: tecnica, difficile da comprendere e ad ogni modo limitata ad un piazzamento di rincalzo. Tradotto: se tutto questo polverone è stato sollevato per un quarto posto sfumato, cosa sarebbe accaduto se lo stesso duello fosse costato una vittoria?
La sensazione, appunto, è di nervi ormai tesissimi e contaminati da una girandola di fattori ultra noti che ruotano da tempo attorno alle mura di Maranello. La considerazione di Charles per cui Carlos “…sta vivendo una fase delicata per il suo futuro e vuole mettersi in mostra”, sottoscrive più di ogni altra cosa che l’ingombrante mercato che modellerà il roster ferrarista a partire dal 2025 è ufficialmente entrato negli equilibri di questa stagione.
Sainz corre per se stesso, questo e senza troppe dietrologie, il pensiero che trapela dalle parole di Leclerc, semplicemente perché il primo deve ancora trovare un volante all’altezza per il prossimo anno, visto che a dividere il box Ferrari con il secondo sarà un certo Lewis Hamilton. Il tutto, per logica, a ripercussione di una stagione in corso nella quale la Ferrari è scivolata, inesorabile, a quarta forza del campionato.
Il ritardo da Verstappen e Red Bull è tornato abissale, e McLaren ha ormai definitivamente messo la freccia, al punto che Norris ha scalzato proprio Leclerc dal secondo posto del Mondiale piloti ed anche in quello costruttori il team inglese si è portato a soli 33 punti di ritardo dalla Rossa. Quel che è cambiato e rischia di pesare ancor di più nelle prossime uscite è la ritrovata competitività di Mercedes, a podio e in pole con Russell in Canada, a podio e brillante con Hamilton in Spagna.
Gli aggiornamenti delle Frecce d’argento sembrano ben più di una promessa da mantenere, oltre che un’ulteriore stoccata alle ambizioni di una Ferrari ancora con la testa ai festeggiamenti di Montecarlo.
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