Tra Perù e Cile, ride solo il Canada. Perchè lo scialbo 0-0 dell’At&T Stadium di Arlington fa il gioco della nazionale di Jesse Marsh. Sconfitta sì dall’Argentina, ma sicuramente su livelli qualitativi di gioco superiori rispetto a quanto visto in Texas. Ci si aspettava di più, molto di più, dalla Roja di Gareca. Ma il fatto che il volto di questo mezzo fallimento sia ancora una volta Alexis Sanchez è significativo. Il Nino Maravilla, come sempre, non si sotrrae dal dare tutto. Ma sbaglia un gol semplice nel primo tempo, un episodio che diventa incosciamente uno spartiacque della partita, tra ciò che poteva essere e ciò che non è, nemmeno nella mezzoretta finale, quando il Cile prova sia Osorio che Brereton Diaz.
Dal canto suo il Perù perde nel primo tempo Advincula per un problema fisico da valutare in ottica Canada. Lapadula lotta, sugli scudi, si sacrifica anche con tanto lavoro lontano dalla porta. Ci prova con un paio di zampate, ma non lascia il segno nè preoccupa troppo Claudio Bravo. Nel finale rispunta anche l’eterno Guerrero, ma senza risultato. E allora quel punto a testa non è un punto guadagnato per nessuno. Perchè entrambe dovranno ancora affrontare l’Argentina. E soprattutto lo stesso Canada, iniziando dal Perù, martedì sera a Kansas City. Poche ore dopo, agli uomini di Gareca toccherà invece Messi. In tal senso, se tutto andasse da pronostico con la vittoria della Seleccion e il Perù uscisse indenne dalla sfida contro i Canadesi, la blanquirroja sarebbe favorita per il passaggio del turno da seconda del girone, ai danni di un Cile che ora potrebbe rischiare. Perchè a quel punto, all’ultima, Scaloni potrebbe anche pensare al turnover. E regalare a Fossati un match point decisivo da non sprecare per nessun motivo al mondo.
Francesco Letizia