Italia e Croazia occupano attualmente secondo e quarto posto del Gruppo B ad Euro 2024. Entrambe possono però ancora qualificarsi. Se agli azzurri basta vincere o pareggiare, la Croazia deve obbligatoriamente vincere. Ecco le parole dell’attaccante Bruno Petkovic: “Contro l’Albania sono stati bravissimi, l’hanno dominata, contro gli spagnoli sono stati abbastanza subordinati. Hanno fatto fatica a uscire, credo che la Spagna sia stata migliore contro di loro che contro di noi. Però una cosa è il risultato, un’altra la partita. Hanno mostrato un certo deficit di gioco, gli italiani erano molto subordinati. Abbiamo visto alcune cose che potremmo implementare nel nostro gioco e che non sarebbero adatte a loro. Abbiamo ancora tempo per analizzare, sono sicuro che in allenamento dedicheremo molto più tempo a dove potremmo fare più danni agli italiani“.
Euro 2024, parla anche Dalic
In vista della sfida contro l’Italia ha parlato anche il ct Croato Dalic. Ecco le sue parole: “I giovani? Ci hanno portato energia, hanno lottato duramente per ribaltare la partita a nostro favore. E siamo stati molto meglio del primo tempo. Abbiamo quattro giorni (tre oggi, ndr) fino all’Italia per vedere cosa c’è di meglio. Ho imparato ad accettare critiche, meno elogi, più critiche, anche se nei miei sette anni ho avuto molti successi. Lo gestisco normalmente, non ho problemi. Quando perdiamo e giochiamo male – ha detto il 57enne – mi assumo la responsabilità, adesso è lo stesso. Accetto le critiche, le affronto al meglio, sono consapevole che quando si vincono le medaglie allora il mio ruolo non conta nulla. In Croazia è così“.
Ancora Dalic
Dalic continua poi così: “Eravamo sull’orlo della retrocessione in Qatar e all’ultimo Europeo abbiamo avuto situazioni del genere. Per noi è già iniziata la fase ad eliminazione diretta, prendiamola così. Una partita che per noi significa tutto, la vittoria ci spinge oltre, la sconfitta ci butta fuori da quella storia. Dobbiamo preservare un clima positivo, accettare le responsabilità e gli errori per lavorarci di più“.