Dopo la sirena dell’ultimo quarto di gara 5 delle Finals Nba è esplosa la festa dei Boston Celtics e c’è un fattore che fa già paura
Se Euro 2024 è appena agli inizi, le Finals Nba, l’ultimo atto del più prestigioso e competitivo campionato di basket del mondo, ovviamente quello statunitense, hanno emesso il loro verdetto. Una serie finale ricca di giocate di alto calibro, come da tradizione per lo scontro tra vincitrice della Eastern Conference e quella della Western Conference, che, quindi, non ha tradito le attese dei tantissimi appassionati della palla a spicchi a stelle e strisce.
Jayson Tatum e Jaylen Brown da una parte e Luka Doncic e Kyrie Irving dall’altra non si sono risparmiati ma hanno dato fondo al loro immenso talento regalando così spettacolo ed emozioni. Emozioni che, però, sono continuate dopo la sirena dell’ultimo quarto sfociando nei festeggiamenti dei Boston Celtics. Una vittoria dominante che ha innescato il “terrore” per quello che potrà essere il futuro della NBA.
Al fenomenale Luka Doncic non è riuscita l’impresa. Sotto 3-0, i suoi Mavericks hanno allungato la serie vincendo gara 4 contro i Boston Celtics 122-84 per poi capitolare in gara 5 al “Boston Garden” dove i Celtics non si lasciati sfuggire il primo ‘championship point’ trionfando 106-88, grazie ai 31 punti di Tatum e ai 22 di Brown, e chiudendo così la serie sul 4-1.
Boston Celtics campione Nba 2024: “Ciò che fa paura è che la squadra di Boston è giovane”
I Boston Celtics, dunque, sono i campioni Nba 2024, titolo che consente loro di staccare gli eterni rivali dei Los Angeles Lakers nel numero di ‘anelli’ vinti (18 contro 17). Un divario destinato ad allargarsi secondo Marco Imarisio, intervenuto a “Tutticonvocati”, lo show sportivo di Radio24_news condotto da Carlo Genta, Pierluigi Pardo e Giovanni Capuano: “Sono stati playoff NBA un po’ piatti, senza momenti da ricordare, quello che fa paura è che la squadra di Boston è giovane“.
Insomma, per il giornalista de ‘Il Corriere della Sera’ i Celtics potrebbero aprire un ciclo, come ai tempi d’oro di Larry Bird, Kevin McHale e Robert Parish, con buona pace dei loro avversari tra cui lo stesso Luka Doncic che nelle Finals 2024 le ha tentate tutte per far rimanere in corsa i suoi. Comunque, il fenomeno sloveno non ha nulla da rimproverare a se stesso e ai suoi compagni tanto da essersi detto orgoglioso “di chi è sceso in campo, del nostro coaching staff e di tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte per farci arrivare qui, abbiamo avuto una stagione fantastica e sono orgoglioso di ognuno di loro”.
Non solo. Luka Doncic, da vero sportivo, non ha accampato pretesti visto che non era al top della forma fisica: “Non importa se ero infortunato o quanto ero infortunato, ero in campo a giocare e non ho fatto abbastanza”. Chapeau, dunque, ai Boston Celtics per il 18esimo ‘anello’ della loro storia ma anche alla stella dei Mavericks che ha dimostrato la sua grandezza anche fuori dal parquet.
E ciò che impensierisce i tifosi (avversari), come sottolineato da Imarisio, è proprio il ciclo vincente che potrebbe aprire una squadra giovane come quella di Boston.