La Copa America ai raggi X – La Bolivia ci crede poco: come risolvere il mal di trasferta?

La Bolivia arriva alla Copa America con tante domande ed altrettanti dubbi. Certezze? Poche. E’ chiamata ad una impresa alla quale lei stessa, per il momento che sta vivendo a livello di risultati, forse fa fatica a credere. Il ct brasiliano Antonio Carlos Zago in questi giorni di preparazione alla manifestazione continentale ha rilasciato dichiarazioni nell’ordine del “siamo consapevoli dei nostri limiti” e “siamo sulla strada giusta per migliorare”, insomma, un mix di basse aspettative e di voglia di cercare il bicchiere mezzo pieno.

Il bicchiere però ora sembra soprattutto mezzo vuoto. Nelle qualificazioni al Mondiale 2026 la Bolivia ha collezionato 5 sconfitte in 6 partite. La difesa fa acqua da tutte le parti: 14 reti subite. L’attacco non segna: appena 4 i gol fatti. E fa abbastanza specie il fatto che fra le tante dichiarazioni, Zago ammetta pure che la Copa America fungerà anche da “laboratorio” per crescere e sperimentare anche cose utili in vista delle Qualificazioni al Mondiale, il vero obiettivo della Verde. Mancano infatti 6 partite da giocare prima della Coppa del Mondo 2026 e Zago conta di fare quanti più punti possibile nelle tre partite che mancano da giocare in casa, dopo aver già battuto il Perù fra le mura amiche.

Il fatto è che notoriamente questa squadra ha una enorme differenza di rendimento fra le partite in casa e quelle in trasferta. Il motivo è presto detto ed è legato all’altitudine: puoi essere anche Messi, ma se giochi a 3.000 metri d’altezza, è chiaro che non puoi essere abituato alle condizioni psico-fisiche da affrontare come chi magari lì ci è nato. Non è un caso che sia nel caso della vittoria nella Copa nel 1963, che in quello della finale raggiunta nel 1997, la Bolivia organizzasse il torneo. Per il resto negli ultimi 57 anni la Bolivia non è mai riuscita ad andare oltre ai quarti di finale.

Su che cosa ha lavorato dunque Zago? Innanzitutto nella costruzione della squadra, ha cercato di abbassare l’età media: non che gli sia riuscito in pieno, ma qualche risultato c’è stato, con il dato che è passato da 26,8 a 26,3. Ci sono alcuni talenti più verdi insieme ai veterani, oggi, anche se la rosa rimane ottava su 16 in termini di freschezza anagrafica.

Il grosso problema cui Zago non è riuscito a far fronte è quello legato alla produzione offensiva, problema accentuato dall’addio alla Nazionale di Marcelo Martins Moreno, miglior realizzatore della selezione. Come se non bastasse, nella preparazione alla Copa sono arrivate 3 sconfitte in 15 giorni nei 3 test organizzati: 0 a 1 contro il Messico, 1 a 3 con l’Ecuador e 0 a 3 per chiudere con la Colombia.

Terminator, così era chiamato l’allenatore ai tempi in cui giocava, a livello tattico riporta in campo il suo modo di essere stato giocatore: una squadra solida e che cerca di chiudere gli spazi, senza particolare voglia o capacità di riconquistare in fretta il pallone. Ha parlato dell’importanza di competere e di giocare alla pari contro le grandi squadre in termini di intensità e fisicità.

Quantomeno un vantaggio lo ha: 9 giocatori dei 29 della rosa provengono dal Bolivar, che è stato anche l’ultimo club allenato da Zago. Bolivar che ha appena raggiunto il grande risultato di arrivare primo nel girone di Copa Libertadores, davanti ad una big come il Flamengo. A livello di club la Bolivia sta crescendo per riuscire a competere, come dice Zago ed un blocco importante viene appunto da lì: il Bolivar è in assoluto la squadra che fornisce più giocatori ad una Nazionale di tutta la Copa. Vediamo ruolo per ruolo i giocatori scelti dal ct.

Portieri: Guillermo Viscarra (The Strongest), Carlos Lampe (Bolivar), Gustavo Almada (Universitario de Vinto)

Una discreta concorrenza quella formatasi in porta, dove alla fine la meglio l’avrà Guillermo Viscarra, portiere celebre per le sue parate di piede, del The Strongest. Grazie alle sue ottime prestazioni in patria ed in Libertadores, è riuscito nell’impresa di scalzare da un anno il pur sempre in forma Carlos Lampe, pilastro della squadra per tanti anni, che però oggi ha 37 anni ed ha cominciato a passare il testimone. Completa il reparto Gustavo Almada dell’Universitario de Vinto: ha 30 anni e sarà il terzo in questa Copa America.

Difensori: Diego Medina (Always Ready), Hector Cuellar (Always Ready), Marcelo Suarez (Always Ready), Yomar Rocha (Bolivar), Jesus Sagredo (Bolivar), Jose Sagredo (Bolivar), Adrian Jusino (The Strongest), Luis Haquin (Atletico Ponte Preta), Roberto Fernendez (Baltika Kaliningrad)

Qui si fa la caccia alle streghe e le critiche piovono che è un piacere. Il più bersagliato dalla stampa locale è Adrian Jusino, protagonista di diversi errori nelle Qualificazioni al Mondiale. Contro la Colombia è finito in panchina e ad onor del vero le cose non è che siano andate meglio: 0 a 3. Luis Haquin è il capitano, gioca in Brasile al Ponte Preta: nella difesa a 3 lui dovrebbe giocare al centro. E’ il leader e quello che dirige le operazioni, fa dell’altezza e della fisicità i suoi pregi.

Alla sua sinistra Jose Sagredo è cresciuto come braccetto, nella linea a 4 viene usato anche come terzino. Dal lato opposto un altro Sagredo, suo fratello gemello Jesus. Entrambi giocano al Bolivar, anche se ultimamente Jesus ha visto poco il campo. In Nazionale sarà insediato dalla concorrenza di Diego Medina. Il terzino sinistro Roberto Fernandez ha appena vissuto una buona stagione in Russia, si può adattare a fare sia il quarto che il quinto a tutta fascia, bisognerà vedere per quale sistema di gioco opterà Zago. Dal lato opposto ecco Hector Cuellar, ventitreenne schierato anche come centrale dal ct. Il ventenne Yomar Rocha chiamato ad allungare la lista di nomi, agirà anche lui sulla destra. Marcelo Suarez è uno dei giovani che stanno garantendo il ricambio generazionale, un prospetto interessante che ancora deve però affermarsi come titolare.

Centrocampisti: Lucas Chavez (Bolivar), Leonel Justiniano (Bolivar), Fernando Saucedo (Bolivar), Ramiro Vaca (Bolivar), Robson Matheus (Always Ready), Adalid Terrazas (Always Ready), Rodrigo Ramallo (The Strongest), Boris Cespedes (Yverdon Sport), Jaume Cuellar (Barcelona B), Gabriel Villamil (Liga de Quito), Miguel Terceros (Santos)

Leonel Justiniano è il classico centrocampista di contenimento che si concentra unitamente sul recupero dei pallone, per poi darlo a Fernando Saucedo, lui sì dotato di maggior tecnica e visione di gioco. Fernando Saucedo è l’altro centrocampista che il tecnico schiera anche in accoppiata con Justiniano, anche lui più con compiti difensivi che di creazione del gioco. Nelle ultime tre uscite i due non hanno offerto un grande filtro assieme. Boris Cespedes fa della duttilità il suo marchio di fabbrica: può essere schierato sia come esterno a tutta fascia, a destra o a sinistra.

La stella della squadra è Ramiro Vaca, 24enne in forza al Bolivar con la numero 10 sulle spalle, dopo essere rientrato dal prestito con i belgi del Beerschot. Spetterà a lui provare a legare il gioco ed a coniugare fra loro dei reparti scollegati: il rischio è che sia lasciato un po’ solo nel suo intento e che gli vengano date eccessive responsabilità. Nelle rare volte in cui la Bolivia ha avuto delle gioie di recente, c’è stata spesso la sua firma in termini di gol o assist, come nel 2 a 0 al Perù. Adalid Terrazas cresce alle sue spalle, ma ancora deve fare l’esordio in nazionale a 23 anni. Altro cardine della squadra è il trentratreenne Rodrigo Ramallo, che dalla mediana in su si adatta a fare praticamente ogni ruolo. Agisce prevalentemente, anche al The Strongest, come ala sinistra ed ha un discreto rapporto con il gol.

Miguel Terceros è stato il primo boliviano ad esordire con il Santos uno dei possibili jolly in mano a Zago. Forse gli manca un po’ d’esperienza, ma ha un talento naturale da limare. A volte 10, altre ala, è sempre un riferimento in avanti e di recente ha trovato la sua prima rete in Nazionale. Gabriel Villamil è uno dei “bambini” che stanno portando aria fresca ad una Nazionale chiamata a rinnovarsi. A 22 anni è stabilmente nelle rotazioni con i titolari in mediana, agisce da interno di centrocampo.

Attaccanti: Cesar Menacho (Blooming), Carmelo Algarañaz (Bolivar), Bruno Miranda (The Strongest)

Un anno fa Marcelo Martins Moreno si è ritirato, dopo 108 partite e 31 reti in Nazionale: alle sue spalle c’è un vuoto che ancora non è stato colmato. Vengono ruotati tre nomi che però incidono tutti davvero poco. Camelo Algarañaz è una punta più mobile, per questo viene spesso premiato lui con la titolarità, ha due reti all’attivo con la Verde, ma zero in partite ufficiali. O come sostituti, o in accoppiata quando Zago opta per giocare con le due punte alle sue spalle ci sono Cesar Menacho, “resuscitato” dalle convocazioni di marzo dopo mesi di assenza dalla Seleccion e Bruno Miranda, anche lui assente per un po’ dai radar e poi tornato in auge negli ultimi mesi. In tre sommano 4 gol in Nazionale, 1 solo in partite ufficiali.

Rivediamo ora la lista completa dei convocati:

Portieri: Guillermo Viscarra (The Strongest), Carlos Lampe (Bolivar), Gustavo Almada (Universitario de Vinto)

Difensori: Diego Medina (Always Ready), Hector Cuellar (Always Ready), Marcelo Suarez (Always Ready), Yomar Rocha (Bolivar), Jesus Sagredo (Bolivar), Jose Sagredo (Bolivar), Adrian Jusino (The Strongest), Luis Haquin (Atletico Ponte Preta), Roberto Fernendez (Baltika Kaliningrad)

Centrocampisti: Lucas Chavez (Bolivar), Leonel Justiniano (Bolivar), Fernando Saucedo (Bolivar), Ramiro Vaca (Bolivar), Robson Matheus (Always Ready), Adalid Terrazas (Always Ready), Rodrigo Ramallo (The Strongest), Boris Cespedes (Yverdon Sport), Jaume Cuellar (Barcelona B), Gabriel Villamil (Liga de Quito), Miguel Terceros (Santos)

Attaccanti: Cesar Menacho (Blooming), Carmelo Algarañaz (Bolivar), Bruno Miranda (The Strongest)

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