C’era una volta la Spagna del tiki taka, di Xavi e Iniesta che quella sfera in mezzo al campo te la facevano vedere a partita quasi conclusa. Il virtuosismo del bel giuoco non è stato abbandonato dalla truppa iberica, ma De la Fuente ha impostato lo sviluppo in modo un po’ differente. Gli spagnoli, si sa, vivono di passaggi e da quando Guardiola promulgò il tiki taka, lo stile è sempre stato elemento preponderante per conquistare il risultato.
I cardini del gioro permangono pressoché invariari: la manovra fluida e gli scambi di posizioni ereditati da Luis Enrique sono sempre lì, seppur meno accentuati. Durante la manovra Rodri si abbassa tra i centrali, si alzano i terzini e si viene a creare una linea di densità particolarmente colma di pedine in fase offensiva. Lamine Yamal e Nico Williams sanno creare pericoli ovunque, Morata è sempre bravo a finalizzare la manovra.