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Categories: Calcio

La Copa America ai raggi X – Canada, accadrà mai qualcosa di importante?

Il 6 febbraio 2023 il Leeds è a un passo dal baratro, in bilico su quella linea sottile tra la permanenza in Premier League e la retrocessione in Championship, per una squadra che negli ultimi anni ha occupato un posto fisso sulle montagne russe, faticando a stabilizzarsi nella massima serie inglese. Sulla panchina dei Whites, da un anno, c’è Jesse Marsch, che circa dodici mesi prima aveva raggiunto una salvezza che sembrava complicata. La linea sottile tra ciò che potrebbe diventare e ciò che andrebbe fatto è sempre stato il mantra principale del classe 1973, che da calciatore ha avuto una carriera atipica, preferendo le mete americane alla competitività europea.

Da allenatore la sinfonia musicale è cambiata, perché Marsch ha lasciato gli USA diventando un giramondo: dalla Germania, all’Austria, dal Lipsia al Salisburgo: una strada con doppia andata e ritorno, prima di approdare al Leeds. Una carriera altalenante, così come i risultati ottenuti: da vice allenatore ha trionfato con il Salisburgo, da capo allenatore ha faticato e il palmares ha per ora uno score negativo. Dopo l’esonero dal Leeds, Marsch decide, da buon giramondo e da chi non ha paura di provare nuove esperienze, di accettare un incarico complicato: diventare Commissario Tecnico. A dargli fiducia è il Canada, che dopo la fallimentare spedizione in Qatar ha bisogno di rilanciarsi.

Il primo obiettivo, ben stampato nella mente della nazionale canadese, è chiaro: fare una bella figura nella prossima edizione della Copa America. La qualificazione è arrivata lo scorso 23 marzo, grazie alla vittoria nello spareggio contro Trinidad e Tobago: decisive la reti di Cyle Larin e Jacob Shaffelburg. Allo scoccare dal 90′, il Canada sapeva già chi avrebbe incontrato nel girone, con il sorteggio che si è tenuto lo scorso 7 dicembre: Argentina, Cile e Peru.

Il Canada ha quella voglia assurda di togliersi di dosso il vestito da outsider: un abito scomodo, a tratti, ma che spesso qualcuno è costretto a indossare perché altro non è disponibile, non pare essere all’altezza. E forse non lo sarà mai. Marsch, da buon giramondo, da uomo del popolo, vuole invertire questa tendenza: negli ultimi anni, tra Mondiale, Copa America e altre competizioni, il Canada è sempre stata la vittima sacrificale. L’evoluzione di varie pedine, la crescita calcistica di diversi interpreti potrebbe però mischiare le carte in tavola.

Portieri: Crépeau (Portland Timbers), McGill (Brighton), St.Clair (Minnesota United)

Jesse Marsch per la maggior parte della sua carriera ha vestito il ruolo di camaleonte, provando a effettuare il giusto mix sempre alla ricerca dell’equilibrio perfetto. Nelle ultime due uscite amichevoli, il Canada si è prima schiantato al suolo sbattendo per 4-0 contro l’Olanda, poi ha ritrovato la dignità impattando 0-0 contro la Francia. Nonostante siano state due amichevoli, Marsch ha già dato indicazioni importanti su quelli che saranno gli undici titolari.

Il titolare tra i pali dovrebbe essere Maxime Crépeau. Classe 1994, Crépeau nasce a Longueuil, città fondata nel 1657 da Charles Le Moyne, esploratore francese. Calcisticamente è cresciuto poco distante, a Saint-Jean-sur-Richelieu, nella scuola calcio Soccer Haut-Richelieu, famosa in patria perché forma prevalentemente ragazzini dai 4 ai 12 anni. Crépeau, però, ci arriva due anni più tardi dopo il “limite”.

La voglia di giocare a calcio è tanta, e dopo un’esperienza formativa di un anno, approda al Montréal Impact, dove si forma in un triennio che poi lo porterà in prima squadra nonostante un provino in Germania, con il Friburgo, che non portò gli effetti sperati. La stessa esperienza la ripete con il Bologna, ma anche in questo caso il tour in giro per il Mondo è di breve durata. Esordisce con la maglia del Montréal nel 2015, nella sfida contro i Rochester Rhinos. Dopo due stagioni tra alti e bassi, Crépeau cambia diverse maglie: dall’Ottawa Fury ai Vancouver Whitecaps, che ne acquisiscono il cartellino, passando dal Los Angeles FC fino ad approdare al Portland Timbers, lo scorso gennaio. Una carriera altalenante e poco lineare: diverse delusioni ma anche buone prestazioni che gli consentono di arrivare in Nazionale, dove dal 2016 ha accumulato 17 presenze.

Il suo secondo, che secondo indiscrezioni locali potrebbe soffiargli il posto all’ultimo, sarà Dayne Tristan St. Clair. Formatosi all’Università del Maryland, la carriera di St. Clair è ancora in fase di evoluzione: diverse maglie cambiate ma nessuna avventura di rilievo, ha iniziato la sua carriera professionistica soltanto cinque anni fa, quando il Minnesota United gli ha dato fiducia dopo due stagioni in prestito in serie minori con Forward Madison e San Antonio FC. L’ultimo portiere a far parte della spedizione sarà Thomas Peter Wayne McGill. Il più giovane tra i tre e probabilmente quello che ha ampi margini di miglioramento: a differenza degli altri due, McGill sin da subito ha deciso di lasciare il suo Paese per cercare fortuna in una Nazione competitiva, e infatti si forma al Brighton che attualmente ne detiene il cartellino. Diversi prestiti fino a ora, prima al Basingstoke Town e poi al Crawley Town. Tornato alla base nel 2021, fino a ora non ha ancora esordito in prima squadra.

Difensori: Bombito (Colorado Rapids), Cornelius (Malmo), Davies (Bayern Monaco), Fougerolles (Fulham), Hiebert (St.Louis), Johnston (Celtic), Laryea (Toronto FC), Miller (Portland Timbers)

Indicazioni importanti, nell’ultima gara contro la Francia, sono arrivate anche la difesa. Sugli esterni sembrano esserci davvero pochi dubbi: a sinistra toccherà al leader tecnico ed emotivo di questa squadra, Alphonso Davies. La freccia, dopo aver superato con successo diversi problemi di salute, è tornato a fare ciò per cui è diventate così importante: macinare chilometri su chilometri, radendo l’erba e lasciando le briciole agli avversari. Sulla fascia opposta ci sarà Alistair Johnston: classe 1998, venne selezionato nel SuperDraft dal Nashville nel gennaio 2020: dopo buone stagioni a Nashville e una buona figura con il Montréal, Johnston è stato acquistato dal Celtic. Il giorno dopo la firma del suo contratto debutta nell’Old Firm contro i Rangers, rimanendo in campo per tutti i 90′ e diventando subito una delle pedine più importanti della formazione scozzese.

I centrali difensivi favoriti per una maglia da titolare sono Derek Cornelius e Moise Bombito. Cornelius, classe 1997, si è formato in Germania con la maglia del Lubecca, prima di vestire le divise di Neumunster, Javor Ivanjica e Vancouver Whitecaps. La prima esperienza importante arriva nel 2021, quando accetta la corte greca del Panaitolikos: più di 40 presenze che convincono il Malmoo ad acquisirlo. Un 97′ e un 2000, perché al suo fianco ci sarà Bombito: anch’egli formatosi al College, in Iowa, Bombito ha esordito tra i professionisti nel 2020 con il St-Hubert. Dopo una breve scalata nella seconda squadra dei Colorado Rapids, squadra che gli diede fiducia nel draft del 2023, ecco nello stesso anno la promozione tra i grandi.

Ci potrebbe essere spazio anche per Richie Laryea e Kamal Miller. Lo chiamano affettuosamente Richie, Richmond Mamah Laryea, classe 1995, è un difensore del Toronto FC, compagno di squadra di Federico Bernardeschi e Lorenzo Insigne. Cresciuto tra la seconda e la prima squadra dell’Orlando, Laryea è esploso proprio a Toronto: ottime prestazioni che gli hanno regalato la chiamata del Nottingham Forest, dove però non rende al meglio: dopo due anni di prestito, torna definitivamente a Toronto. Kamal Miller, classe 1997, gioca nei Portland Timbers, dove è arrivato dopo una buona stagione a Miami, con la squadra di Lionel Messi. Un buon biglietto da visita da mostrare a Portland, dove fino a ora non ha ancora esordito.

Infine Kyle Hiebert e Luc De Fougerolles. Formatosi alla Missouri State Bears, nonostante sia un 97′, Hiebert ha iniziato tardissimo la propria carriera, soltanto due anni fa nella seconda squadra del St.Louis City, prima di approdare con i grandi e debuttare il 26 febbraio 2023 in MLS. Infine De Fougerolles, classe 2005: si forma a Londra, a Battersea Park. Un triennio formativo che convince il Fulham a dargli fiducia: Il giovane difensore ha fatto tutta la trafila, iniziata nel 2013, firmando il suo primo contratto professionistico un decennio dopo. Ha debuttato in prima squadra lo scorso anno in EFL Cup, nella sfida vinta dal Fulham contro l’Ipsiwch Town.

Centrocampisti: Ali Ahmed (Whitecaps), Choinière (Montréal), Eustàquio (Porto), Koné (Watford), Osorio (Toronto FC), Piette (Montreal)

Marsch potrebbe puntare sul 4-4-2 e i due indiziati per partire dall’inizio al centro del campo sono Stephen Eustaquio e Ismael Koné. Eustaquio, classe 1996, è sicuramente – oltre ad Alphonso Davies – uno dei perni centrali di questa squadra. Milita nel Porto da due anni dopo un ottimo biennio vissuto sempre in Portogallo, con la maglia del Pacos Ferreira. Cresciuto prevalentemente in Portogallo, da genitori portoghesi, Eustaquio nel corso degli anni ha dimostrato un’evoluzione importante che gli ha consentito di essere riscattato dai Dragoes. Ismael Koné è una delle pedine più giovani di questa rosa: talento promettente, è cresciuto in patria con la maglia del Montréal prima di provare l’esperienza inglese. Da un anno a questa parte gioca nel Watford, dove fino a ora ha collezionato più di 50 presenze diventando uno dei punti fermi della formazione inglese.

Marsch lo ha incluso nei centrocampisti ma si muove sul fronte d’attacco: le flebili speranze della nazionale canadese sono riposte maggiormente sulle spalle di Jonathan Osorio. Classe 1992, anch’esso compagno di Bernardeschi e Insigne, è uno dei leader storici del Toronto. Nato e cresciuto con la formazione canadese, dopo un anno nella formazione giovanile Osorio è approdato in prima squadra e da lì non si è più mosso: più di 250 presenze, più di 40 reti per un calciatore che ha fatto e sta continuando a fare la storia del club.

Più indietro nelle gerarchie di Marsch è presente Samuel Piette: classe 1994, si è formato in Francia nelle giovanili del Metz prima di girare l’Europa: un biennio in Germania, con la maglia del Fortuna Dusseldorf, un anno con il Deportivo La Coruna e uno con il Racing Club de Ferrol. Dopo l’esperienza a Estella, con la divisa del Club Deportivo Izarra, Piette ha deciso di fare ritorno in patria dove dal 2017 ha ricoperto un ruolo di fondamentale rilevanza con la maglia del Montréal: più di 170 presenze, centrocampista di quantità, ha siglato la sua prima rete da professionista nel 2020.

Un’altra bandiera del Montréal che parteciperà alla spedizione sarà Mathieu Choinière, classe 1999 che ha fatto tutto la trafila nelle giovanili della formazione canadese prima di esordire nel 2018: da quel momento per lui più di 100 presenze con la maglia del Montréal. Infine Ali Ahmed: le convocazioni di Marsch rispecchiano il suo modo di pensare calcio, perché diversi calciatori sono stati inclusi in una categoria diversa dal ruolo occupato nelle rispettive squadre di club. Ahmed, classe 2000, è la conferma di tutto ciò: può giocare sia in difesa sia a centrocampo. Formatosi nelle giovanili dei Vancouver Whitecaps, firma il suo contrato professionistico nel 2022 debuttando il giorno successivo in MLS, nella sfida persa 3-0 contro l’Austin FC. Anche lui dovrà conquistarsi il posto, ma il suo stile camaleontico potrebbe giocare a suo favore.

Attaccanti: Bair (Motherwell), Buchanan (Inter), David (Lille), Hoilett (Aberdeen), Larin (Mallorca), Millar (Basilea), Oluwaseyi (Minnesota United), Rowe (Columbus-Crew), Shaffelburg (Nashville)

Lo stile camaleontico di Marsch si riflette alla perfezione nella lista degli attaccanti: molti, infatti, non possono essere considerati puri nel proprio ruolo, ma sono stati inclusi nel pacchetto offensivo perché reputati dal proprio CT adatti a ricoprire diverse zone di campo. L’asso del reparto offensivo è sicuramente Jonathan David: la stella del Lille, classe 2000, avrà per forza di cose sulle proprie spalle tutta la responsabilità dell’attacco. Per quello che ha mostrato con costanza in Ligue 1 e per le innate qualità tecnico-tattiche che ha sempre confermato di avere.

David è sicuramente l’unico che avrà il posto fisso in avanti: Marsch, nelle ultime amichevoli, ha variato molto anche in base ai diversi schemi di gioco. Attenzione a Theo Bair, classe 1999 che gioca in Scozia, nel Motherwell: ha lasciato il Canada nel 2021 e da quel momento in poi ha effettuato un’evoluzione che potrebbe donargli spazio nella rassegna. A proposito della filosofia camaleontica di Marsch, ecco Tajon Buchanan: nato difensore, all’occorrenza centrocampista ma può giocare anche più avanti, prevalentemente sull’esterno d’attacco. Il calciatore dell’Inter, classe 1999, deve ancora spiccare il volo ma con Marsch gioca ed è una pedina di assoluto valore, soprattutto per la sua versatilità e per il ruolo da jolly che gli consente di ricoprire senza problemi diverse posizioni in campo, anche a seconda della lettura della partita.

In lista c’è anche David Wayne Hoilett, meglio noto come Junior Hoilett: classe 1990, ha partecipato alla Coppa del Mondo nel 2022 ed è una pedina di assoluta esperienza che alla lunga distanza potrebbe far comodo. Giramondo, oltre al Canada ha vissuto esperienze in Germania, Inghilterra fino ad arrivare in Scozia, dove da quest’anno veste la maglia dell’Aberdeen con cui fino ha ora ha collezionato 14 presenze mettendo a referto 2 reti.

Chi potrebbe avere spazio è Liam Millar: il classe 1999, attualmente in forza al Preston North End in prestito dal Basilea, negli ultimi tre anni è cresciuto molto: prima al Charlton, poi proprio in Svizzera fino ad arrivare, nel 2023, di nuovo in Inghilterra dove fino a ora ha collezionato 5 reti in 31 presenze. Un bottino forse opaco per un attaccante, ma la capacità di Millar è il sacrificio in zona offensiva. In lista c’è anche Tani Oluwaseyi, giovane classe 2000 che ha fatto esperienza in MLS tra il Minnesota United e il San Antonio FC. Oluwaseyi, negli USA, ha incontrato spesso da avversario Jacen Russell-Rowe, che da domani sarà suo compagno nella rosa canadese: Russell-Rowe, classe 2002, dal 2022 veste la maglia dei Columbus Crew: dopo diversi mesi in apprendistato con la maglia della seconda squadra, il giovane calciatore ha esordito tra i grandi prendendosi il giusto spazio. L’ultimo attaccante che Marsch ha deciso di portare è Jacob Shaffelburg: classe 1999, anche Shaffelburg milita in MLS e attualmente veste la maglia del Nashville SC. Una “vita” in Canada, ha iniziato nel 2017 partendo dal Toronto e, dopo diverse esperienze, è passato al Nashville dove fino a ora, in 43 partite, ha messo a segno 4 reti.

Tanti giovani, tanti calciatori che devono ancora esplodere: il rischiatutto Marsch sa di avere davanti a sé un compito complicato e un’altra importante delusione non è ammessa. Se il primo posto, almeno sulla carta, non pare essere in dubbio con l’Argentina che ha diverse marce in più rispetto agli altri, per il secondo posto è tutto aperto e tutte e tre le altre squadre nel girone proveranno a balzare subito in avanti. Dopo la delusione del 2022 in Qatar, il Canada vuole dimostrare di aver iniziato un’evoluzione tecnico-tattica che alla lunga distanza potrebbe portare qualche buon risultato. Oltre collettivo, i singoli possono crescere per un movimento che continua a essere in forte espansione. Domani si parte, l’ennesima Mission Impossible per Jesse Marsch. L’ennesima Mission Impossible per il Canada?

Federico Calabrese

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