Luciano Spalletti, oggi alla vigilia della seconda gara dell’Italia a Euro2024, ha parlato in conferenza stampa della sua Nazionale. La squadra azzurra giocherà alla Veltins Arena di Gelsenkirchen contro le Furie Rosse della Spagna alle 21.
Prima della conferenza il CT ha parlato anche a Sky Sport.
Come si affronta la Spagna?
“La chiave è giocare bene a calcio e tenere di più la palla. Con la Spagna ci vorrà qualche verticalizzazione in più, loro non ti aspettano al limite dell’area. Lo sanno tutti. Con l’Albania non potevamo verticalizzare, vedremo domani come affrontare la gara. Loro ti fanno la partita addosso, pressano sempre anche il portiere. Morata ci va 20 volte su 20 retropassaggi. Questo comporta l’avanzamento della loro linea difensiva e qualche pallata da dietro ci starà da parte nostra. Dovremo avere i tempi giuste nelle giocate“.
Tutte le squadre hanno fatto il loro esordio. Dove può arrivare l’Italia?
“Ci sono due strade per vincere e fare calcio. Quella del gioco di squadra e quella dei grandi campioni che hanno grandi strappi che non puoi sostenere perché hanno più roba nei muscoli per andare in campo aperto. Ci manca qualcuno che abbia quel livello top che vince le partite da solo“.
Le parole in conferenza.
Sull’importanza della gara e sui rigoristi.
“È una delle partite più importanti della mia carriera. Tutti abbiamo delle storie da raccontare e i calciatore se ne accorceranno alla mia età. I calciatori se ne accorgeranno alla mia età che abbiamo bisogno di queste storie. Chi calcerà un eventuale rigore? Secondo me ne abbiamo più di uno che può calciarlo: Scamacca, Retegui, Barella, Dimarco, Calafiori, Jorginho“.
Sulla Spagna e il gioco delle Furie Rosse.
“Il calcio che fa la Spagna mi piace molto e di conseguenza si va ad analizzarlo e per prendere delle cose. Il loro è un calcio offensivo, tengono molti uomini alti a pressare, anche il nostro portiere. Bisognerà essere veloci a trovare l’uomo libero nel minor tempo possibile. Non siete però gli unici (rivolto ai giornalisti spagnoli, ndr) a giocare un bel calcio, non sopravvalutatevi. Noi per arrivare al vostro livello dovremo fare dei passi in avanti. Il tentativo di pressarli va fatto. Ci saranno momenti in cui attaccarli e altri in cui farli entrare di più nella nostra metà campo. Dipende dal blocco squadra e dai momenti delle gare. La lettura degli incontri abbiamo sempre cercato di fare la stessa: noi gli avversari abbiamo sempre cercato di pressarli forte e lo faremo anche stavolta perché se non gli dai un po’ di fretta, la Spagna la palla non la perde mai. Dovremo a volte essere più bravi di loro a girare la palla. Non si può giocare in ripartenza e basta, sennò si gioca sempre nella nostra area. Rodri può fare il quinto difensore, Jorginho no perché sui cross che arrivano dai lati ci vogliono giocatori con ‘scocca’. Cosa mi preoccupa di più? Il livello di calcio che dobbiamo proporre noi. La chiave che apre la porta per vincere la dobbiamo trovare noi. La Spagna sa fare cose importanti e a volte dovremo subire la loro qualità a volte. Noi abbiamo il totale rispetto per la Spagna e la sua storia, ma non dobbiamo pensarla più forte di quanto è perché noi abbiamo la possibilità di giocare la partita. Noi proveremo a fare questo, dopo la gara vedremo quello che succederà. Per me quello con la Spagna non è un derby. Per me tutte le partite dell’Europeo sono derby, finali, in generale partite che non mi ricapiteranno più. Ecco perché ci metto la massima attenzione. Vogliamo fare un’altra partita come contro l’Albania per vedere qual è il nostro livello di calcio. Cercheremo di giocare un calcio propositivo, fatto di possesso palla. Se si dà il pallino in mano agli avversari, da questa partita se ne esce male. Vedremo se saremo abbastanza bravi a farlo“.
I singoli della Spagna.
“Morata non è pigro (frecciatina a Scamacca, ndr), ma corre moltissimo, come metri totali e con velocità incredibili. Un calciatore come lui attacca lo spazio dietro la linea più volte e questo ti permette di verticalizzare più volte. Bisognerà vedere chi giocherà come centravanti perché ne hanno tre con caratteristiche diverse. Yamal e Williams sono esterni d’attacco da uno contro uno. Bisognerà avere preventive sulle ripartenze perché a campo aperto sono micidiali. Dovremo fare entrambe le fare e vedremo se ci riusciremo. Bisogna riuscire a trovare l’equilibrio non solo a livello tattico e tecnico. Dieci giocatori che dribblano e basta non si possono sostenere. Yamal è bravo a dribblare, ma è meno propenso a ripiegare per difendere. Bisogna che alcuni giocatori siano ‘bifasici’ cioè che facciano entrambe le fase, mentre altri sono un po’ specialisti e ne fanno soprattutto una. I terzini entrano dentro il campo, Stones gioca centrale di centrocampo e va a rifinire perché ognuno deve far sapere un po’ di tutto. Però ci vuole sempre equilibrio. Per quel che si è visto finora siamo sulla buona strada perché abbiamo preso qualche ripartenza di troppo , compreso anche il periodo delle qualificazioni: abbiamo sempre offerto un calcio offensivo, anche a costo di lasciarci un po’ di calcio alle spalle per posizionarci nella metà campo avversario. Bisogna fare delle valutazioni corrette perché se giochi contro uno che fa 34 chilometri orari e il nostro massimo se fa 29… Nelle velocità alte e medie loro sono più avanti di noi e prima di tutto bisogna mettere a posto questa cosa, poi penseremo all’uno contro uno. Prima di tutto, però, c’è una differenza di tempi di reazione. I nostri devono essere più veloci”.
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