Emanuele Valeri ha scelto il Parma. I sei mesi al Frosinone, dopo il periodo di inattività legato al triste epilogo con la Cremonese, gli hanno permesso di riassaggiare il campo e la Serie A ed ora Valeri – che solo lo scorso gennaio era in procinto di trasferirsi alla Lazio – è pronto dunque a ripartire, questa volta facendo le cose per bene con annessa preparazione estiva insieme alla sua nuova squadra.
L’agente del giocatore, Daniele Ferri, è intervenuto a SPORTITALIA per parlarci di lui, della trattativa con i gialloblu e di alcuni retroscena di mercato che hanno gestito lui e Pietro Parente, ex calciatore ed oggi socio della Parente Scouting Srl, società che ha la procura del giocatore.
Cosa l’ha convinto a scegliere il Parma?
“Il ragazzo dopo che lo ha chiamato il mister ha detto “Pietro, Daniele: io vado”. Fra tutte le scelte possibili voleva andare lì”.
Quali, possibili scelte?
“Non dico le squadre per una questione di correttezza, ma c’erano cinque richieste per questo ragazzo e sono stato nella sede di 5 club a parlare di lui”.
Poi ha deciso lui?
“Sì, a detto a me e Pietro: “La priorità va al Parma”. Il motivo è appunto la chiamata con il mister che lo ha convinto in pieno e che già lo conosce dai tempi della Cremonese, oltre che per tutto il resto chiaramente: dalla società che è ambiziosa, alla grandezza del club, fino al progetto ed alla piazza”.
Tra le squadre che lo cercavano ce ne erano anche alcune che sulla carta potevano essere considerate già anche ad un livello superiore rispetto a quello attuale del Parma?
“Come dicevo non faccio nomi, ma soprattutto in 5 lo hanno cercato, non aggiungo altro. Ma la scelta è stata del ragazzo, che in modo molto convinto ha voluto fortemente il Parma”.
Possiamo però dire che fra queste 5 squadre non ci fosse più la Lazio?
“Non ci sono più stati contatti con i biancocelesti. Con la Lazio avevamo fatto tutto a gennaio, ma è saltato tutto per un dettaglio, un dettaglio nei nostri confronti, non legato al giocatore. Non si è trovato l’accordo”.
Parma è lo step giusto per la sua crescita?
“E’ il percorso giusto per Emanuele, per crescere dopo due anni di Serie A. A Parma va ad alzare ancora l’asticella”.
E dove invece è cresciuto a Frosinone?
“E’ un ragazzo che cresce ogni giorno. Purtroppo ha pagato all’inizio i sei mesi di inattività, visto che a Cremona girava intorno al campo senza fare neanche una partitella, non è facile rientrare a gennaio e giocare quando gli altri vanno a mille e tu sei ancora al 20%. Poi quando è entrato in forma ed è stato bene fisicamente, penso abbia dimostrato il valore che ha, lui ha qualità che vanno oltre all’aspetto tecnico ed entrano in quello umano, perché è forte anche di testa. A volte sai, uno vede solamente il campo e non anche ciò che avviene al di fuori”.
Cosa si aspetti dal campionato che può fare con il Parma anche visto l’entusiasmo che si respira in città?
“Che lui continui a crescere consacrandosi insieme al Parma, una realtà che vuole crescere tantissimo, come Emanuele”.
Ora si gusta la Nazionale in TV sognando di raggiungerla?
“Sognare non si paga, quindi perché no? Poi se arriverà sarà perché se lo sarà meritato. E’ stato già chiamato per uno stage. Nella vita bisogna sognare, ma anche rimanere con i piedi per terra”.
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