Roger Federer ha appeso la racchetta al chiodo dopo una grande carriera e ora ha potuto rivelare a tutti il suo fastidio: non lo sopportava per nulla
Tra i campioni più iconici che il tennis abbia mai conosciuto, c’è sicuramente Roger Federer. Il fenomeno svizzero è stato uno dei più vincenti di sempre, un atleta di un’eleganza e di un talento unico, dentro e fuori i campi da gioco, per cui ci sono veramente pochi dubbi sul perché abbia raccolto così tanti consensi e tifosi nel corso degli anni, e che anche oggi seguono ogni notizia che arriva sul suo conto.
Di recente, dopo un silenzio durato diverse settimane, lo svizzero è tornato a farsi sentire e ha spiegato come stia adorando anche la sua vita dopo il ritiro, di averla presa particolarmente bene. Re Roger ama trascorrere il tempo con la sua famiglia, dedicare le giornate ai gemelli e a sua moglie, che l’ha sempre seguito in ogni suo torneo più importante.
A volte, però, discute anche di ciò che ha provato durante una carriera lunga e ricca di soddisfazioni, aneddoti che non aveva mai potuto rivelare. Altri dettagli sono emersi durante l’ultimo documentario uscito sul suo conto.
Federer ora vuota il sacco: cosa non sopportava nella sua vita nel tennis
Ai microfoni di ‘People’, lo svizzero ha parlato di come ha vissuto il ritiro, ma anche di tutto ciò di cui si deve occupare un tennista a quei livelli. Ci sono i rapporti con i media, le fatiche sul campo e i test antidoping.
Proprio quest’ultimo punto, pur essendo necessario, non andava per nulla giù: “Venivano a farci i controlli tutti i giorni, fin dal mattino sapevi che sarebbero venuti e dovevi perdere con loro almeno un’ora della tua vita“, ha rivelato. E ha anche aggiunto: “Ora so che nessuno verrà alle 7 del mattino a svegliarti per testarti e metterti alla prova. Sono tutte piccole cose come queste che diventano grandi alla lunga e hanno recato fastidio“.
A prescindere dai fastidi, a dare problemi negli ultimi tempi sono stati il regolamento e la scure dell’Itia (International tennis integrity agency). Ricordiamo, infatti, che non si possono saltare tre appuntamenti nell’arco di dodici mesi per non incorrere in una pesante squalifica, anche se non sarebbero state rilevate sostanze. Ma non sempre è facile mettersi d’accordo o rispettarli, il che ha portato diverse polemiche nella federazione.