Cesc Fabregas, tecnico in seconda del Como, dalla Milano Football Week: “Non abbiamo vinto il campionato, era il primo obbiettivo. Alla fine abbiamo avuto un momento dove si poteva fare, il Parma è stato bravo a essere continuo per tutta la stagione. Sono orgoglioso del percorso, qualcosa di storico. Il patentino in Italia? Ho fatto gran parte in Inghilterra, l’ultimo tassello qui in Italia. Per me è un grande piacere, in tanti allenatori come Fabio dimostrano il loro lavoro. È un piacere enorme lavorare qui. Nel mio modo di lavorare c’è il mettermi vicino gente con cui confrontarmi, poi io prendo la decisione finale. Coinvolgere tutti è fondamentale, essere una famiglia. Serie B? È un campionato tosto, dove le squadre giocano in maniere diverse. Io ho sempre detto che dovevamo essere preparati per giocare in qualsiasi maniera. Siamo cresciuti tanto nel corso della stagione, proprio nel capire come e cosa cambiare. La mia idea del calcio è vincere, e quindi voglio far capire ai miei giocatori come fare. Vogliamo essere protagonisti, dominanti, qui in Italia tanta gente inizia a giocare 5-3-2, noi invece giochiamo più propositivi. Mi fa piacere perché analizzando gli ultimi due mesi vedevamo sempre la stessa cosa, che ci studiavano e ci analizzavano. Difficile il tema giovani. L’allenatore è sempre quello che deve vincere, quando sbagli tre partite subito arrivano le critiche. Non abbiamo la seconda squadra, ero in primavera a inizio stagione. Il passo alla prima squadra è troppo grande, i ragazzi possono perdersi e non giocare mai. C’è un gap incredibile, ora poi c’è l’Under23, con la Juve, l’Atalanta, il Milan che arriverà. Un giocatore giovane deve aver bisogno di fare la giusta esperienza. Su progetto Como? La società sta facendo un lavoro incredibile, soprattutto con la gente di Como. Siamo una società seria, con una proprietà seria. Dobbiamo operare piano piano, facendo i passi giusti. L’importante è che credano in te. Lo scorso anno neanche avevamo il centro sportivo all’altezza, quest’anno già siamo cresciuti. Abbiamo il progetto di nuovo stadio, che diventerà uno dei migliori d’Europa. Vogliamo migliorare sempre. I nomi di richiamo per il futuro? Aspettiamo come va il mercato. Non abbiamo soldi per giocatori di richiamo! Dobbiamo andare piano, facendo le cose giuste e intelligenti. Vogliamo essere riconosciuti nel mondo per come giochiamo. Non prendiamo giocatori solo per marketing, la società mi conosce, anche il direttore. Sono qui per altra cosa, poi succede quello che succede ma l’obbiettivo è chiaro. Non mi manca niente del calcio giocato, questo mi fa dire che ho scelto bene il futuro. Chi mi è piaciuto in B? Sicuramente il Catanzaro, per il coraggio e per l’idea di gioco. Aspettavo la partita contro di loro. Poi il Venezia, secondo me la squadra più forte insieme al Parma. Una stagione fantastica con giocatore di livello. È stata una squadra difficile da affrontare. Non so chi vincerà l’Europeo. C’è tanta qualità, sono sicuro. Aspetto Italia-Spagna, penso sarà una partita top con due buoni allenatori e grandi giocatori giovani. La aspetto tanto”
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