Non smette di far discutere l’annunciato passaggio in Ducati Factory di Marc Marquez dal 2025: l’accusa è netta
Da Jorge Lorenzo ad Alex Crivillé, da Gigi Dall’Igna a Davide Tardozzi per finire con le diverse opinioni di migliaia di appassionati delle due ruote, in MotoGP – complice il mese di pausa dalla corsa del Mugello fino al prossimo Gp di Assen – tutti parlano solo dello stesso argomento: il passaggio di Marc Marquez nel team ufficiale Ducati a partire dalla prossima stagione.
La casa di Borgo Panigale, dopo averci riflettuto a lungo, ha preso la sua decisione. La rimonta di Marc nei confronti di Jorge Martìn, indicato da molti, fino a qualche settimana fa, come il favorito nella corsa al ruolo di compagno di Pecco Bagnaia nel Team, ha scatenato le più disparate interpretazioni da parte degli addetti ai lavori.
È innegabile che l’otto volte campione del mondo che, nella stagione in corso guida la Desmosedici del 2023, stia facendo faville, dando del filo da torcere sia al campione del mondo in carica che allo stesso connazionale, il quale ha a disposizione una moto più aggiornata di quella di Marc
Ecco che allora inizia a prender forma lo scenario che ha spinto Domenicali e Dall’Igna nella decisione di puntare su Marquez, attualmente legato al Team Gresini Racing, e non su un centauro che già verso la fine del 2022 era stato beffato da Enea Bastianini nella corsa alla moto ufficiale.
In un’intervista rilasciata a Moto.it, Mattia Pasini – uno che ha legato il suo nome all’Aprilia – ha dichiarato che Ducati ha mancato di rispetto a Martìn preferendogli Marquez. Ovviamente l’accusa si riferisce non solo alla scelta fatta nel 2022 a favore di Bastianini, ma anche e soprattutto per il campionato che sta disputando il futuro pilota di Aprilia che comanda la classifica da inizio stagione.
Secondo quanto riportato dal portale spagnolo ‘Donbalon.com’, Ducati non avrebbe scelto Marquez per i pur innegabili vantaggi dal punto di vista del marketing e della risonanza mediatica. La motivazione sarebbe strettamente tecnica.
Se è vero – lo stesso Dall’Igna lo ha più volte dichiarato – che quest’anno la differenza tra la Desmosedici dell’anno precedente rispetto a quella dell’anno in corso è più marcata del solito, questo non fa che esaltare ancor di più le capacità di Marquez.
Il campione di Cervera, insomma, con una moto peggiore di quella dei suoi rivali gira in pista con gli stessi tempi. Pagando inevitabilmente dazio solo sul giro secco delle prove ufficiali. Questo assunto avrebbe convinto i vertici dirigenziali di Ducati ad arruolare alla causa Marquez che, nelle previsioni in vista dell’anno prossimo, potrebbe comodamente lottare per il titolo, contendendo il primato a Pecco Bagnaia.
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