Euro 2024, Girone E – Belgio, Slovacchia, Romania, Ucraina. Altra tappa qui su Sportitalia alla scoperta delle squadre che comporranno il tabellone di Euro 2024: parliamo della Slovacchia con Martin Petras, ex difensore della Nazionale e oggi rinomato agente (fra gli altri di Calzona ed Hamsik).
Ai tifosi italiani la Slovacchia rievoca soprattutto un brutto e non così lontano ricordo nel calcio più o meno recente: la doppietta di Vittek in Sudafrica nel 2010, il ct Marcello Lippi con le mani fra i capelli e gli Azzurri eliminati al primo turno, per quello che non è stato altro che il preludio ad un incubo Mondiale proseguito con un’altra eliminazione ai gironi nell’edizione successiva e due mancate qualificazioni nel 2018 e 2022.
Chi era in campo in quel rocambolesco 3 a 2 fra gli avversari è Martin Petras, ex difensore poi divenuto rispettato agente, che oggi rappresenta diversi calciatori della squadra che, con Calzona alla guida, si appresta ad affrontare un altro Europeo (il terzo della propria storia da quando ha ottenuto l’indipendenza dalla Cecoslovacchia, con il picco degli ottavi raggiunti nel 2016). Fra gli altri, Petras è infatti procuratore di Vavro, Tupta e Calzona, oltre che di Hamsik, ritiratosi lo scorso anno dal calcio. Intervenuto in esclusiva a SPORTITALIA, ci ha parlato delle sue aspettative alla vigilia della manifestazione continentale.
Quali sono i punti di forza della Slovacchia?
“Ne cito soltanto uno: il gruppo. E’ stato fondamentale per raggiungere la qualificazione e generalmente è insito nel nostro DNA: quando abbiamo fatto grandi cose negli Europei e Mondiali recenti, è stato sempre il gruppo il punto di forza. Non faccio nomi, ma sicuramente anche l’allenatore è un altro punto di forza, perché ha dato la sua impronta ad una squadra unita. La Slovacchia si è riuscita a qualificare con una giornata di anticipo, una grande cosa”.
Belgio, Ucraina e Romania: la Slovacchia se la gioca con tutte e 3?
“Eh sì, sicuramente il Belgio è favorito. Ucraina e Romania diciamo che sono al nostro livello, alla nostra portata. Dipenderà sicuramente dalla prima partita, l’inizio dell’Europeo sarà contro il Belgio, quindi se dovessimo fare un buon risultato, anche un pareggio, sarebbe un modo perfetto per iniziare. Sicuramente ce la giochiamo con tutti, perché comunque anche nelle qualificazioni abbiamo fatto le stesse buone cose anche con le grandi, non abbiamo paura di nessuno. Rispetto sempre, però penso che le qualità del gruppo, dell’allenatore e dei giocatori siano al livello di tutte le altre tre”.
Suslov può essere l’arma a sorpresa?
“Sì, Suslov sta facendo bene, ma non dipenderà chiaramente solo da lui. È positivo che stia facendo bene, ha finito il campionato a grandi livelli. E non solo lui, perché tanti altri giocatori hanno finito bene, hanno vinto campionati, hanno vinto nelle finali delle Coppe, questa è una cosa importante. Qualcuno magari ha finito non bene a livello di squadra, però penso che dovrebbero essere tutti a posto fisicamente, un aspetto fondamentale perché noi non siamo l’Italia, la Germania o l’Inghilterra con una scelta fra 50 giocatori dello stesso livello. Suslov ha fatto bene e può essere sicuramente un aiuto al gruppo”.
Calzona è stato importante per la crescita della Slovacchia?
“Certo, è importante Calzona per la Slovacchia perché comunque ci ha portato agli Europei con una giornata d’anticipo, ma non solo. Al di là dei risultati, che sono stati importanti, è altrettanto fondamentale la crescita cui abbiamo assistito con lui alla guida in questi due anni”.
Crescita di che tipo?
“Se guardi le partite e osservi come giocavamo prima e come giochiamo adesso, noti una grande differenza perché ora abbiamo la nostra impronta, la nostra faccia, abbiamo un stile di gioco moderno e cerchiamo di avere la partita nelle nostre mani, di impostare il nostro gioco. Tutte componenti che ti fanno crescere. Ha portato sei giocatori giovani nati dopo 2000, quindi cerca anche di implementare il gruppo guardando al futuro con i ragazzi di talento”.
E’ stato importante anche per Lobotka a suo avviso?
“Lobotka è un fuoriclasse, un top player, credo che sia stato uno dei pochi giocatori a Napoli che abbia espresso le sue qualità anche quest’anno. Ci teneva doppiamente essendoci Calzona come mister, è troppo importante per la nostra nazionale perché giocatori come lui non ce ne sono”.
Cosa ricorda di quando avete eliminato l’Italia in Sudafrica, nel Mondiale 2010?
“E’ stata una notte magica, che ha scritto una pagina nella storia della Slovacchia. Non se lo aspettava nessuno, neanche noi. Poi andata come è andata quindi è un bel ricordo, una bella cosa che che ti rimane nella mente tutta la vita. Indimenticabile”.
Le altre squadre del girone E:
Scopri qui il Belgio, presentato da Gaby Mudingayi.
Scopri qui la Romania, presentata da Cosmin Contra.
Scopri qui l’Ucraina, presentata da Carlo Nicolini.
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