Jannik Sinner è preso ad esempio per dimostrare come un movimento possa crescere grazie alle prodezze di un singolo
Abbiamo sottolineato tante volte come gli straordinari exploit di Jannik Sinner – passato in relativamente poco tempo da un giocatore stabilmente nella Top 10 al miglior giocatore del ranking – abbiano di fatto contribuito alla crescita di tanti altri tennisti italiani.
Oltre ad aver contribuito grandemente alla conquista della mitica Insalatiera nello scorso novembre, il nativo di San Candido ha indubbiamente stimolato a grandi prestazioni anche i suoi compagni di nazionale. Irradiando il suo influsso e la sua mentalità anche nei match di singolare che i vari Arnaldi, Darderi e Cobolli (tanto per citare tre giocatori cresciuti esponenzialmente negli ultimi mesi) hanno giocato nel circuito ATP.
È il famoso ‘effetto Sinner‘, lo stesso che ha consentito a Luca Nardi di compiere la straordinaria impresa contro Novak Djokovic ad Indian Wells, o anche quello che alcuni hanno attribuito come fattore di crescita di Jasmine Paolini, protagonista di una stagione incredibile nel ranking WTA.
Il ruolo svolto dal campione altoatesino è lo stesso che, appena 3 anni fa, era stato prerogativa di Matteo Berrettini, capace di raggiungere la finale nel prestigioso torneo di Wimbledon nonché di spingersi – dopo anni di assenza del tennis italiano a certi livelli – fino al numero 6 del mondo.
L’importanza di avere, nel proprio movimento, un fuoriclasse come il 22enne della Val Pusteria è ben spiegata da Ivan Ljubicic, storico ex allenatore di Roger Federer – oltre che ex tennista di altissimo livello – attualmente responsabile degli affari di alto livello della FFT, la federazione francese di tennis.
Ljubicic elogia Sinner: “È lui il punto di riferimento”
“Sinner non ha mai giocato un giorno per la Federazione Italiana. Ha partecipato a sessioni di allenamento di gruppo e a corsi, ma nulla di più. Questo forma i giocatori e la loro mentalità, ma a un livello molto, molto alto, si tratta soprattutto di progetti individuali“, ha esordito il croato, da anni anche apprezzato opinionista per Sky Sport, parlando in generale della crisi del tennis francese.
“La Federazione Italiana è presente se i giocatori hanno bisogno di qualcosa con la loro struttura, di servizi. Ma è soprattutto Jannik Sinner a tirarli su. È lui il punto di riferimento, ed è questo che manca in Francia”.
Ljubicic ha quindi evidenziato che se si guarda ai primi 200 la Francia sia meglio dell’Italia, ma anche che tennisti singoli come Sinner, Arnaldi e Musetti aiutino il movimento azzurro a primeggiare.