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Calcio

ESCLUSIVA SI Euro 2024, Gir. D. L’Olanda presentata da Edson Braafheid

Euro 2024, Girone D – Francia, Olanda, Austria, Polonia. Altra tappa qui su Sportitalia alla scoperta delle squadre che comporranno il tabellone di Euro 2024: parliamo dell’Olanda con Edson Braafheid.

Ronald Koeman è al suo secondo mandato con la Nazionale olandese. Nel primo raccolse molti consensi, prendendo in mano il gruppo lasciatogli in corsa da Dick Advocaat e rimettendo insieme i cocci della mancata qualificazione al Mondiale in Russia del 2018. Finalista in Nations League nel 2019, ad Euro 2020 arrivò fino agli ottavi dopo un buon percorso di qualificazione ed un convincente cammino ai gironi (3 vittorie in 3 partite), per poi però cadere a sorpresa contro la Repubblica Ceca.

Se nella prima avventura di stonato ci fu soprattutto il finale, il Koeman-bis (iniziato a gennaio 2023) è stato accompagnato da grande attesa e qualche rumorosa sconfitta, su tutte lo 0 a 4 all’esordio contro la Francia nella prima partita di qualificazione (con la perdita per 1 a 2 anche nel match di ritorno ad Amsterdam) e quelle contro Croazia ed Italia in Nations League (rispettivamente per 4 a 2 e 3 a 2). Il suo dovere comunque Koeman – che non potrà contare sull’infortunato De Jong e nemmeno di Kooomeiners, fermatosi ieri nel riscaldamento – lo ha fatto, piazzandosi secondo nelle qualificazioni dietro alla squadra di Deschamps, che ritroverà nella fase a gironi dell’Europeo.

In esclusiva a SPORTITALIA è intervenuto Edson Braafheid, che con l’Olanda arrivò ad un passo dal vincere il Mondiale nel 2010, perdendo la finale contro la Spagna di Iniesta. L’ex difensore – fra le altre – di Twente e Bayern Monaco è passato anche dalla Serie A, sponda Lazio, per due stagioni dal 2014 al 2016 e ci ha detto la sua in merito ai temi caldi intorno alla squadra.

Dopo la semifinale del 2014 l’Olanda non ha più fatto bene nei grandi appuntamenti. Pensa che questa volta sarà diverso?

“E’ un gruppo difficile, ma assolutamente non impossibile. Penso anche che l’Olanda abbia buone qualità individuali. La questione è sempre quella: quanto sapranno incidere a livello di squadra? E come sapranno rendere nei momenti giusti?”.

Secondo lei?

“Non mi piace mai dire cose come “Sì, faranno bene”, prima dell’inizio di un torneo. Perché certamente me lo auguro, ma sarà dall’inizio della prima partita che capiremo se sapranno rendere in questo primo turno o se sarà un girone duro. Aspetterò dunque il match con la Polonia per esprimermi”.

Le piace come lavora Koeman?

“Sì, mi piace in generale come lavora. Nel suo primo periodo alla guida della Nazionale credo abbia fatto davvero bene. Sotto tanti  aspetti”.

Quali?

“Nella costruzione della squadra per esempio. Poi nel far sì che, individualmente, i giocatori che chiamava rendessero al meglio. E lo stesso come squadra, nella creazione di un gruppo. Sono stato molto contento del suo impatto in quei mesi”.

E poi?

“Come potete vedere, nel secondo periodo dal suo ritorno sulla panchina Orange, i risultati non sono stati sempre dei migliori. Forse in conseguenza di quanto di buono visto nel suo primo periodo, le aspettative erano anche troppo alte. In generale comunque rimango positivo sul suo operato da CT”.

In Italia ha fatto discutere la mancata convocazione di Zirkzee, esploso al Bologna. L’ha sorpresa?

“No, non sono sorpreso. Ovviamente non posso evitare di riconoscere che Zirkzee abbia fatto una stagione entusiasmante, in un campionato come quello italiano, dove c’è un alto livello di competitività. Quello che voglio dire però è che sfortunatamente è giovane e non era stato convocato molte volte in precedenza”.

Questo aspetto è stato determinante?

“In questi casi credo che sia sempre difficile inserire un nuovo elemento in squadra, così giovane, che dovrebbe integrarsi nel gruppo. Ed allo stesso tempo che dovrebbe rendere in campo. Solamente per questo dico che non sono sorpreso, anche perché dall’altra parte ci sono altri giocatori che hanno anch’essi fatto bene quest’anno nella sua posizione. La competizione in attacco è molto serrata e dura”.

Le piace?

“Sono felice di vedere il livello che ha raggiunto ora, il prossimo passo sarà continuare a spingere: al prossimo appuntamento sarà più esperto ed avrà sicuramente accumulato più presenze in Nazionale. Allora sì che si sarà conquistato davvero la sua posizione nella squadra”.

Cosa ne pensa di Koopmeiners e di Reijnders?

“Sono due centrocampisti che sono cresciuti molto in questi anni in Italia, un campionato che so essere molto competitivo, molto tattico. Dove servono molta forza e tecnica per rendere bene. Questi ragazzi hanno portato la mentalità italiana nella Nazionale olandese e sono molto contento di questo aspetto. Perché è esattamente ciò di cui questa squadra aveva bisogno. È un peccato che Koop si sia infortunato”.

Lei con la Nazionale è arrivato ad un passo dalla vittoria del Mondiale. In quella stagione il suo compagno Sneijder meritava il Pallone d’Oro?

“(ride, n.d..r.) Non penso di doverglielo dire io, perché tutto il mondo glielo ha detto, che meritava il Pallone d’Oro in quell’anno. Fece una stagione straordinaria, sfortunatamente non lo ha avuto, ma ciò non cambia il fatto che lo meritasse per tutto ciò che ha fatto e per quanto duramente avesse lavorato per raggiungerlo”.

Che ricordi ha del suo passato nella Lazio?

“Non posso dire di aver alcun ricordo negativo della mia esperienza in biancoceleste ed a Roma. Probabilmente devo ammettere di aver sottovalutato, al mio arrivo, il livello di competitività che avrei trovato in Serie A. Immediatamente mi sono potuto rendere conto di che alto livello di tattica, tecnica, velocità del gioco ci fosse intorno a me. Questo mi ha fatto aprire la mente, era una esperienza che non avevo mai provato e che avevo la necessità di provare. A tutto ciò si aggiunge il grande rispetto che c’era fra i tanti grandi giocatori in Italia, la professionalità ed il duro lavoro che si faceva. Ma come dicevo, è stata per me una esperienza che porterò con me”.

Le altre squadre del girone D:

Scopri qui la Francia presentata dall’ex Arsenal, Pascal Cygan.

Scopri qui l’Austria presentata da Alex Manninger.

Scopri qui la Polonia presentata da Maciej Zielinski.

Daniele Najjar

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