Il prossimo Gran premio di Montreal come modo per rilanciarsi in chiave Mondiale: la Red Bull deve cambiare passo e la Ferrari spinge
La vittoria di Monaco ha permesso a Charles Leclerc di accorciare il gap in classifica da Max Verstappen, che nel Principato ha deluso moltissimo tifosi e squadra. Quel sesto posto ottenuto potrebbe in qualche modo segnare l’inizio di un nuovo Mondiale di F1: di questo ne sono convinti sia la Ferrari che la McLaren.
Del resto, prima del weekend monegasco, Verstappen non aveva vinto in sole due occasioni: a Miami, dove a decidere la vittoria di Lando Norris fu l’ingresso della Safety Car, e a Melbourne, dove invece Carlos Sainz riuscì ad avere la meglio grazie al ko della RB20 di Max al primo giro.
Insomma, l’olandese ha vinto cinque Gp su otto, rimane ancora oggi il primo indiziato a conquistare il titolo, ma a differenza dell’anno scorso le certezze in casa Red Bull sono del tutto diminuite.
La Red Bull non viveva una ‘crisi’ di questo tipo da anni, con Max Verstappen alla guida non si era mai vissuta una situazione del genere. La vettura progettata a Milton Keynes, apparentemente perfetta, sta palesando parecchie difficoltà da molti punti di vista e gli ingegneri, in vista della prossima gara canadese, si stanno interrogando molto in queste ore su come migliorare l’assetto della RB20.
Una macchina che fino a poco tempo fa sembrava insuperabile, ma che invece oggi si sta dimostrando più debole che mai. E le recenti prove di Imola e Monaco dimostrano che è questo il momento che la Ferrari dovrà sfruttare a proprio vantaggio. Secondo quanto riferisce ‘Formulapassion.it’, la vettura anglo-austriaca sta mostrando il suo volto peggiore soprattutto quando impatta con i cordoli della pista: durante lo scorso weekend, la monoposto ha perso almeno tre decimi di secondo ogniqualvolta interveniva su un cordolo.
Ciò dimostra che la RB20 non è così perfetta: la SF24, alla pari della monoposto McLaren, potrà sfruttare a proprio vantaggio questo tipo di difetto. Che si va a unire al fattore gomme che a Milton Keynes stanno studiando in modo approfondito: negli ultimi due Gp infatti le gomme si sono degradate fin troppo facilmente, e ciò potrebbe essere un grande problema non solo in vista di Montreal, ma anche di altri tipi di circuiti come Baku e Interlagos.
A confermare il tutto ci ha pensato ‘Auto Motor und Sport’ che ha sottolineato come anche il degrado gomme sia diventato improvvisamente un nodo di attualità per i campioni in carica che dovranno guardarsi le spalle tra problemi e le altre che avanzano.
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