Lo sloveno Tadej Pogacar accusato di doping, l’annuncio è a dir poco clamoroso: tutti contro di lui
L’ultimo Giro d’Italia 2024 ha visto sorridere un vero e proprio “predestinato” del ciclismo. Ovviamente stiamo parlando di Tadej Pogacar che ha impressionato ancora una volta gli appassionati. Lo sloveno non ha deluso le aspettative ed ha inscenato un dominio assoluto in salita trionfando in sei tappe. Nulla da fare per gli avversari che non hanno tenuto il passo.
Anche se, a dire il vero, questo suo successo ha fatto storcere il naso ad un bel po’ di persone che fanno parte (ed hanno scritto la storia) di questo sport. Stiamo parlando dell’ex ciclista Philippe Saudé e dell’ex allenatore, Antoine Vayer. Non si è fatta attendere l’ennesima polemica e critica che ha visto, appunto, come vittima lo sloveno. Quest’ultimo, infatti, è stato accusato di sospetto doping.
Pogacar, Saudé e Vayer puntano il dito contro: “Verità verrà a galla”
Il prossimo obiettivo di Pogacar è quello di fare bella figura in vista del prossimo Tour che si svolgerà nel mese di luglio. Oltre, ovviamente, a cercare di schivare le polemiche e le critiche che continuano a piovergli addosso. Avversari stracciati e annichiliti, dominio mai messo in discussione, ma per Saudé e Vayer c’è qualcosa che non quadra.
Il primo, nel corso di una recente intervista rilasciata ai microfoni di ‘RMC’, ha evidenziato alcuni aspetti che proprio non riesce a digerire e, soprattutto, a dare risposte. “Incredibile quello che ha fatto. Se notate non era mai stanco, addirittura andava in salita ridendo. Possibile doping? Esiste da tempo, ma i prodotti utilizzati all’epoca non sono quelli che ci sono adesso. Mi preoccupa quello che potrà accadere nei prossimi anni”.
Mentre l’ex tecnico della Festina, invece, ci è andato giù ancora più pesantemente. Quest’ultimo ha parlato di prova “disumana” da parte dello sloveno: “Gli altri migliori ciclisti al mondo hanno il 10-15% di watt in meno e non cercano nemmeno di tenere il passo. Se non saremo complici o disonesti e se saremo chiari capiremo la portata dell’inganno di fondo. Cosa che, tra l’altro, conosciamo fin troppo bene in questo sport“.
I fatti, però, parlano chiaro: Pogacar ha mantenuto la maglia rosa per ben 20 giorni su 21 disponibili. Tanto da vincere anche la classifica scalatori con la maglia azzurra. Uno show che ha avuto inizio alla seconda tappa con l’arrivo ad Oropa. Nella generale, invece, ha stracciato i suoi avversari non lasciando loro neanche le briciole: addirittura 10 minuti di vantaggio su di loro.