Il Conte-Day è finalmente stretta attualità. Napoli è pronta ad accogliere il suo fiero condottiero, dopo una delle stagioni più complicate in assoluto nella storia azzurra in Serie A, soprattutto per la differenza tra prospettive ed epilogo. Antonio Conte al Napoli è un’operazione scintillante, prima vera grande gemma del mercato estivo. L’arrivo a Roma, in Filmauro da De Laurentiis, è l’ultimo piccolo passo verso la conferma che farà detonare l’entusiasmo alle pendici del Vesuvio. Foto di rito, firma e annuncio, che è ormai questione di ore non più di giorni. La più grande manovra per armare la rivoluzione azzurra è stata compiuta, per stappare quello buono si attende solo l’ufficialità. Poi la festa potrà cominciare. Poi, finalmente, si potrà tornare a sorridere.
L’anno sabbatico è servito per liberare la mente, riflettere, migliorare e studiare, come ha ammesso Stellini, suo storico vice, poche settimane fa. Il matrimonio con il Napoli è di quelli che riportano speranza e ottimismo, in una piazza sciupata, delusa e molto amareggiata. Al netto delle uscite che saranno tante e importanti, il Napoli del futuro è già presente. Un Napoli che dovrà fare pace però, soprattutto con il passato. Conte forse fa rima proprio con questo. Anche se i rapporti tra personalità vulcaniche non sono certo una novità sul golfo, e spesso soprattutto sono risultate vincenti. Leggasi Sarri e Spalletti a tal proposito, che con De Laurentiis hanno illuminato le loro carriere. Dopo l’ufficialità in questo festante Conte-Day (con tanto di fuochi d’artificio ieri a illuminare il golfo di Napoli), si può proseguire con l’assalto. Buongiorno, Lukaku, la suggestione Chiesa: nomi sul piatto che solleticano l’appetito di Conte e dei tifosi del Napoli, che sperano subito di poter dimenticare gli ultimi terribili 10 mesi.