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Motori

Moto Gp: Martin in Aprilia e Marquez in Ducati, chi vince (e chi perde) in tutta questa storia?

Doverosa premessa: non convinciamoci che tutto sia dipeso e stato deciso nell’ultimo fine settimana del Mugello. Non sarebbe credibile e corretto, tantomeno raccontarlo da parte di chi scrive a coloro che decideranno di leggere queste stesse righe.

Sicuramente, quello sì, il Mugello ha sciolto le ultime riserve per i vertici Ducati, nel momento stesso in cui le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Borgo Panigale, Claudio Domenicali, allargavano il raggio di valutazione ad elementi non solo e squisitamente tecnici: “L’arrivo di Marquez (in Ducati Gresini, ndr) è stata una delle campagne di marketing meglio eseguite”.

Marc Marquez, ‘colpevole’ della confusione in casa Ducati (LaPresse) – Sportitalia.it

Ed ecco, allora, che il cerchio si chiude: Marquez ancora in Ducati ma con la tuta Rossa, e per i prossimi due anni, del team ufficiale. Semplicemente perché Marquez, a trentuno anni, è ancora e forse l’unico pilota in griglia capace di essere artefice del proprio destino e quel No, chiaro e deciso, alla possibilità di un altro anno in un team privato pronunciato nella conferenza del giovedì pre Mugello è suonato come un campanello di allarme a Dall’Igna, Domenicali e soci: perdere Marquez non si può, anche e specialmente da un punto di vista di rientro economico.

Vince Marquez, quindi e in tutta questa faccenda? Dopo il divorzio con Honda, Marc si sta ritrovando in sella alla Desmosedici e la prospettiva di vederlo, a partire dal 2025, con la versione ufficiale lascia immaginare di poterlo ritrovare ancor più protagonista. Vince Marquez tanto quanto Ducati, un po’ meno Pecco Bagnaia, tormentato come sarà nei prossimi mesi dall’idea di dover condividere il box e la moto con il pilota più forte degli ultimi dieci anni. Per un derby interno che promette già scintille.

E Jorge Martin? Ovvio che l’attuale leader del Mondiale, in tutta questa storia, sia la parte più discussa e altrettanto la più delusa. Per la seconda volta in 48 mesi ha sfiorato la possibilità, concreta, di indossare la tuta Rossa, ma in entrambi i casi ciò che sembrava il finale più logico si è trasformato in un clamoroso voltafaccia. Nel 2022 Bastianini, ora Marquez, una dinamica che è sfociata nella conseguenza più drastica: rottura con Ducati ed approdo in Aprilia.

Martin e Marquez -sportitalia.it

Moto ufficiale, finalmente, e team ambizioso, considerare oggi e in tutta questa storia Martin solamente uno sconfitto rischia di essere un azzardo, diamo spazio al tempo per capirne qualcosa in più. Quel che è certo è che l’attuale Mondiale, a questo punto, si infiamma e se già prima Martin rappresentava un incubo per la Ducati ufficiale, ora lo sarà ancora di più.

Ducati che perde Martin ma che rischia di perdere anche Pramac, visto che il team di Paolo Campinoti potrebbe scegliere di diventare squadra satellite e di punta di una Yamaha a caccia di rilancio. Ducati, quindi, perderebbe due moto in griglia rispetto alle otto attuali, con la prospettiva di una Desmo ufficiale, ciascuno e dal 2025, per VR46 e Gresini, che inaspettatamente e in virtù di quanto appena scritto si ritroverebbero ad essere vincitori parziali in tutta questa faccenda.

In chiusura, ovviamente, Enea Bastianini. La Bestia perderà una Ducati ufficiale ma rischia, in positivo, in sella ad una KTM altrettanto titolare, in coppia con altro spagnolo dal sangue caldo e il polso veloce: Pedro Acosta. Possiamo, fino in fondo, considerarlo uno sconfitto?

Il rebus di mercato più intrigato, e atteso, dell’intera Moto Gp sembra essersi ormai risolto, il dubbio però resta: chi ha vinto e chi ha perso da tutta questa storia? Sarà la pista come al solito a dare le risposte più decise ed efficaci.

Filippo Gherardi

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