Lo storico manager della MotoGP non ha dubbi: la casa di Borgo Panigale si sarebbe messa nei guai da sola con l’arrivo di Marquez
Se non siamo tornati ai tempi dei duelli tra Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez, o tra quest’ultimo ed Andrea Dovizioso nel 2018 e 2019, poco ci manca. Quest’anno, in MotoGP, c’è oggettivamente un’elettricità diversa. Inevitabilmente, ricorda ora qualcuno gonfiando il petto, come a dire ‘Io lo avevo detto‘. Già, ma cosa è cambiato rispetto alle ultime stagioni, caratterizzate da un relativo, ma pur esistente, disinteresse del grande pubblico per il mondiale della classe regina?
Sembra fin troppo facile dirlo, o sottolinearlo, ma il fattore si chiama Marc Marquez, il fuoriclasse che, risolti quasi del tutto i suoi tanti problemi fisici, si è rimesso in gioco lasciando dopo tanti anni la tanto amata Honda per approdare nel Gresini Racing Team, uno dei team satelliti di Ducati.
Pur guidando una Desmosedici non di ultima evoluzione, il Cabroncito sta facendo vedere a tutti di che pasta sia fatto, battagliando spesso con Pecco Bagnaia – ma anche con l’altro pilota Ducati ufficiale, Enea Bastianini – per la supremazia in pista. Per non parlare poi degli scontri che potrebbero esserci nell’immediato futuro con Jorge Martìn, leader del mondiale e pilota di punta della Prima Pramac Racing.
Già, la battaglia per chi avrà l’onore di affiancare il piemontese bicampione del mondo in sella ad una moto del Team Lenovo a partire dal prossimo anno ha occupato le cronache di mercato della MotoGP come mai accaduto in precedenza. Con Enea Bastianini, che pure ha dato delle ottime risposte al Mugello, destinato a lasciare la sua moto ai rivali, la lotta tra Martìn e Marquez è quasi giunta al capolinea, dopo l’ufficialità del primo in direzione Aprilia.
La non facile scelta aveva tolto il sonno sia a Claudio Domenicali, l’Amministratore delegato di Ducati Corse, che a Gigi Dall’Igna, il Direttore generale della casa di Borgo Panigale.
Secondo Carlo Pernat, figura storica della MotoGP, già manager di Bastianini nonché in passato scopritore di talenti come Valentino Rossi e Max Biaggi, Ducati si sarebbe complicata la vita da sola facendo entrare, sebbene in un team satellite come quello di Gresini, Marc Marquez nel novero di piloti alle proprie dipendenze. La sentenza di Pernat, espressa ai microfoni di ‘Tutti convocati’ e ripresa dall’account X della medesima trasmissione, è netta.
“Secondo me la Ducati si è incasinata da sola nel momento in cui ha preso Marquez in squadra. Si è creata una situazione scomoda brutta. Dopo una politica dei migliori giovani presi, hai voluto prendere quella scheggia impazzita di Marquez“, ha detto Pernat.
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