Sono ore di grande fermento all’interno dei box della Moto GP e che coinvolgono in prima persona anche Marc Marquez
Prosegue il campionato di Moto GP nella sua edizione 2024 che ha vissuto nei giorni scorsi uno dei fine settimana più attesi ed importanti specialmente per quei tifosi italiani, che seguono sempre da vicino e con grande trasporto le gare su due ruote. Il riferimento è ovviamente al week-end del Mugello che si è tenuto fino alla gara del 2 di giugno presso il circuito nella provincia di Firenze. Con l’avvento del Gran Premio italiano si va a chiudere grosso modo quello che il primo terzo di stagione.
In attesa che questo combattuto Mondiale prosegua e ci riservi tutte le possibili sorprese in vista della fase calda di stagione con tutti i verdetti ancora da scoprire, si iniziano già a fare alcune mosse per il 2025. I migliori team di Moto GP infatti non stanno fermi con le mani in mano in queste settimane e stanno già iniziando a pianificare al meglio quello che può essere il futuro delle proprie squadre optando per le migliori mosse anche in termini di mercato piloti.
Nelle ultime ore ha fatto grande notizia il rifiuto di Marc Marquez al team Pramac. Il fuoriclasse spagnolo – in passato in grado di vincere già 8 Mondiali – sta cercando definitivamente di rilanciarsi in questa stagione dopo che negli ultimi anni ha avuto parecchie difficoltà. Attualmente è in sella alla Ducati del team Gresini ma ha il contratto in scadenza e sta ricevendo diverse proposte per il 2025.
Tra queste c’era anche quella del team Pramac ma lo spagnolo classe 1993 ha rifiutato l’offerta. Ai microfono di Sky Sport, ha commentato questa decisione di Marquez il CEO della casa italiana, Paolo Campinoti, che non le ha mandate a dire: “Siamo un team di punta, l’attenzione nei nostri confronti sono la conferma. Se qualcuno non ci viene volentieri, è un problema suo. Siamo stati 22 anni senza Marquez, ce la faremo anche l’anno prossimo“.
Campinoti ha poi aggiunto: “Marquez si è chiamato fuori da solo. Noi abbiamo il pilota in testa al Mondiale, l’anno scorso siamo arrivati secondi all’ultima gara vincendo il campionato dei team, dunque il problema è suo e non nostro”. Si tratta di dichiarazioni non di poco peso che sottolineano come il rifiuto dello spagnolo non sia la fine del mondo secondo il numero uno di Pramac.
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