Al di là delle voci sul futuro, tra la Juventus e Federico Chiesa, il futuro non è ancora davvero schiarito. Nel frattempo, si discute in maniera sempre più frequente di quelle che saranno le idee di Thiago Motta sulla “sua” Juventus, in cui a quanto pare non partirebbe titolare Federico Chiesa. Il numero 7 bianconero ha caratteristiche talento unici, ma in campo è un giocatore piuttosto individualista e poco “associativo”. Per questo motivo l’alchimia tattica con il tecnico italo brasiliano sarà tutta da trovare. Sempre che, per ragioni di bilancio, non si preferisca alla fine percorrere una strada diversa e porre fine al sodalizio Chiesa-Juventus.
Il tecnico ormai ex Bologna approderà nei prossimi giorni nel pianeta bianconero. Un pianeta in cui, da mesi, si discute del futuro di Federico Chiesa. L’ex Fiorentina ha un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno 2025, per cui la Vecchia Signora deve decidere se salutare il figlio di Enrico oppure prolungare il contratto. La soluzione dell’accordo ponte fino al 2026 è ancora sul tavolo e Chiesa sembra intenzionato a rimanere alla Juventus, come ha dichiarato apertamente dopo la finale di Coppa Italia. E se qualcuno si fosse illuso che questa situazione si sarebbe sbrogliata velocemente con l’arrivo di Thiago e l’avvio di un idillio, ma così non è.
Il tecnico italo brasiliano preferisce degli esterni offensivi che lavorino per la squadra. Non solamente nell’applicazione della fase di non possesso, ma anche in possesso. Motta preferisce dei giocatori più “associativi”, che giochino insieme ai compagni, che si interscambino coi compagni e contribuiscano alla fase di costruzione. Un elemento che l’ex viola, come caratteristiche tecnico-tattiche, non ha naturalmente nel suo bagaglio. Ecco perché servirà fare delle valutazioni approfondite sulla situazione di Chiesa all’interno della rosa della prima Juventus di Thiago Motta.
Da qui a dire che Chiesa verrà ceduto dalla Juventus perché a Thiago Motta non piace ce ne passa, anche perché esistono delle eccezioni. Lo stesso tecnico italo brasiliano nelle ultime due stagioni, per necessità, ha fatto uno strappo alle sue convinzioni tattiche. A Bologna con Riccardo Orsolini ci sono stati evidentemente i medesimi “problemi”. Tuttavia, Orsolini dal punto di vista offensivi era un giocatore irrinunciabile per i rossoblù e Motta lo ha utilizzato spesso finché non si sono sbloccati gli altri colleghi di reparto.
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