Djokovic torna sui suoi passi e fa marcia indietro: la scelta inaspettata e le motivazioni che lo avrebbero spinto a cambiare idea
Un attimo prima era lì, accanto a lui; quello subito dopo, un comunicato stampa diffuso in tutto il mondo annunciava formalmente la separazione di Novak Djokovic da Goran Ivanisevic, l’allenatore che lo affiancava da diversi anni.
Non è dato sapere cosa, di preciso, li abbia spinti a dirsi addio, ma si dice che la ragione sia da ricercarsi nel fatto che questo Nole un po’ più scarico del solito, desideroso di dare priorità alla famiglia e non più al tennis, mal si conciliasse con la rigida etica del lavoro del suo ormai ex coach.
Da quel momento in poi, il 47enne di Belgrado non ha più avuto un allenatore ufficiale. Insieme a lui c’è Nenad Zimonjic ma in veste di amico e di mentore, più che in qualità di tecnico. In più di un’occasione aveva addirittura detto, in riferimento alla ricerca di una nuova figura da inserire nel suo team, di non essere certo di volere qualcuno per il dopo Ivanisevic. E probabilmente, a questo punto, farà da sé.
O forse non del tutto, considerato che, in vista del Roland Garros, ha ben pensato di dotarsi del preziosissimo aiuto di un altro grande esperto. Qualche ora prima di esordire al Roland Garros, il numero 1 del mondo ha rivelato che nel suo box, per tutta la durata dello Slam parigino, ci sarà un secondo “allenatore” a fianco di Zimonjic ovvero Boris Bosnjakovic.
New entry nel box di Djokovic: con lui a Parigi c’è Bosnjakovic
Quest’ultimo non è esattamente una new entry nella vita di Djokovic. Era capo allenatore al Novak Tennis Center, per cui Nole lo stima e si fida ciecamente di lui. Da qui l’idea di convocarlo come tecnico a Parigi, affinché possa dare un contributo tecnico al team. Bosnjakovic si occuperà dell’aspetto tattico, ma anche dell’analisi e della preparazione dei match.
Non è scontato, però, che continui ad affiancarlo anche una volta calato il sipario sullo Slam parigino. “Al momento non ho una soluzione di allenamento a lungo termine“, ha dichiarato Nole in merito al discorso coach, lasciando intendere che Boris sia solo di passaggio e che nulla ha deciso, ancora, relativamente all’erede di Goran Ivanisevic.
Cosa sia il caso di fare lo dirà, appunto, la sua prestazione al Roland Garros. Un torneo chiave, non per il titolo in sé, sebbene resti inteso che Nole farà di tutto per confermare il suo status di re di Parigi, ma in ottica ranking. Sulla terra rossa d’Oltralpe la caccia alla vetta è aperta e Jannik Sinner, come noto, potrebbe conquistare il primo posto della classifica, qualora Djokovic non dovesse arrivare almeno in finale.