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Calcio

Fiorentina, viola partiti per Atene

Mancano oramai due giorni all’attesa finale di Atene, l’atto seppur non conclusivo, c’è ancora da recuperare il match con l’Atalanta, ma principale di questa stagione della Fiorentina. Un match quello con l’Olympiacos che può coronare un ciclo triennale straordinario come quello di Vincenzo Italiano.

Fiorentina, -2 ad Atene

Una coppa per fare la storia, a Firenze si sogna in grande, la Fiorentina non alza un trofeo dal 2001 era la Coppa Italia e ora dopo la doppia delusione della scorsa stagione, i ragazzi di Italiano vogliono regalare una soddisfazione alla proprietà e a tutta Firenze. Un trofeo da dedicare a Joe Barone. Un trofeo che impreziosirebbe e non poco la bacheca viola. Fiorentina partita in mattinata direzione Atene. Non c’è Castrovilli, fuori dalla lista Uefa, c’è invece, a sorpresa Sottil, infortunato. L’attaccante ha voluto seguire i compagni in terra greca, con la speranza di alzare anche lui il trofeo. Sono con la squadra Pradé e Burdisso. Partiranno invece successivamente il dg Ferrari, il presidente Commisso e la famiglia Barone. Una sfida complicata quella contro l’Olympiacos. Una sfida analizzata da Vincenzo Italiano anche ai Microfoni dell’Uefa.

Le parole di Italiano

Ecco le parole del tecnico viola ai Microfoni dell’Uefa: “Mi ricordo molti dettagli di quella sfida. Il match-point lo avevamo avuto, sull’1-1, con Mandragora. Purtroppo queste gare si decidono sui dettagli, succederà anche per questa finale. La stagione che abbiamo fatto? Per me è stato un viaggio fantastico, come lo era stato l’anno scorso. Ripetersi non è facile, vincere il trofeo sarebbe poi incredibile, una soddisfazione che si merita una piazza che non vince da tanto e un gruppo straordinario che ho la fortuna di guidare. Questo è il livelllo che si merita il club. Sull’Olympiacos dico che se riesci a vincere due volte in semifinale [contro l’Aston Villa] devi essere bravo per forza. Per loro sarà una partita in casa. Certo, non è il loro stadio, ma giocheranno comunque nella loro città. Penso che sarà ancora più difficile per noi“.

Carlo Pozzoli

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