El amor mas grande del planeta, un concetto tanto semplice quanto profondo. La Colombia negli Stati Uniti si è portata un bagaglio con sogni e desideri di oltre 50 milioni di Colombiani che credono davvero alla seconda Copa America.
Colombia, i Cafeteros ci credono
Un’illusione reale, a fare da eco a quella grandiosa Copa disputata in casa nel 2001 e trionfalmente sollevata vincendo tutte le partite e senza mai concedere un gol. Oggi la storia però è diversa, la Colombia si è affidata all’argentino Nestor Lorenzo dopo la mancata qualificazione all’ultimo mondiale e il conseguente esonero di Rueda. Nestor Lorenzo ha riportato morale ed entusiasmo tra le fila dei Cafeteros, non perdendo nemmeno una volta da quando è diventato CT. La Colombia è un mix di veterani e novità, per provare a migliorare il terzo posto dell’ultima Copa infatti Nestor Lorenzo ha tagliato dai convocati alcuni grandi protagonisti come Duvàn Zapata e Cuadrado, i simboli colombiani più recenti, per creare una squadra ancor più affamata.
La nuova Colombia
Veloce e verticale con le accelerazioni brucianti della stella Luis Diaz ma anche del motorino Sinisterra, geometrica con le invenzioni di James Rodriguez, spietata in zona gol grazie al Colibrì del River Plate Miguel Borja, quadrata in difesa grazie agli italiani Lucumì del Bologna e il veterano Yerri Mina. I cafeteros sono questi, innamorati persi di un pallone e di una nazionale che in Colombia fa sempre battere il cuore, unendo alla bellezza di un calcio istintivo un grido che è già diventato il motto della Nazionale: traiganos la segunda.