Gian Piero Gasperini (Lapresse)
Un 3-0 al Torino che chiude uno strepitoso cerchio stagionale. L’Atalanta dopo aver vinto – dominando – l’Europa League sconfiggendo in finale il Bayer Leverkusen, vince contro il suo allievo Ivan Juric, sale al quarto posto in classifica in attesa del recupero contro la Fiorentina che potrebbe proiettare gli orobici al terzo posto, scavalcando anche la Juventus. Sarebbe l’ennesimo attestato di qualità per una squadra che quest’anno ha dimostrato tutto ciò che poteva dimostrare.
Gian Piero Gasperini, dopo il primo boom qualche anno fa, sembrava aver chiuso il proprio ciclo a Bergamo. Nulla di più falso, perché la società ha avuto il coraggio di cambiare pelle, affidarsi a nuovi calciatori e al resto ci ha pensato Gasp, attuando nuovamente un ciclo di valorizzazione che ha portato a un trofeo internazionale. Ma l’epilogo più importante è arrivato ieri, con la conferma indiretta della permanenza dell’allenatore a Bergamo. Non una scelta a caso, perché il pressing del Napoli era forte e se Gasperini è rimasto vuol dire che le rassicurazioni da parte delle dirigenza sono state importanti.
Lo step in più è chiaro: provare a vincere il campionato, l’asticella bisognerà puntarla proprio lì perché il dominio attuato contro il Bayer impone di provare a cullare obiettivi del genere. Il gruppo è ben rodato, questa proposizione di calcio fluido funziona e Gasp non vuole più porsi limiti.
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