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Editoriale Calcio

Il nascondino di Aurelio. De Zerbi tra fake e clausola. Cambiaso da blindare in fretta

Aurelio De Laurentiis vuole giocare a nascondino, sapendo che stavolta non può sbagliare. Dall’incontro, l’ennesimo, con Antonio Conte di oltre dieci giorni fa il silenzio che, attenzione, può essere anche strategico. Adesso il passaparola è: aspettiamo Gasperini. Che GPG piaccia parecchio al Napoli non ci sono dubbi, il classico segreto di Pulcinella, ma occhio a non snobbare l’Atalanta che ha da sempre la riconoscenza, partita di andata e ritorno, dell’allenatore capace di valorizzare i talenti e di ottenere fantastici risultati. Chiaro, se dovesse vincere l’Europa League Gasp potrebbe salutare e in qualche dichiarazione della vigilia lo ha fatto intuire, ma per ora sono parole. Se vuoi Conte, lo prendi. Intanto, anche Pioli e Italiano sono in attesa. Ma la favola “Conte si è stufato di aspettare” è difficile da credere perché è impensabile ritenere che gli abbiano detto “sei uno dei tanti”. Bisogna avere pazienza. E non andar dietro alle fake news: Thiago Motta era stato accostato al Paris Saint-Germain cinque minuti dopo l’eliminazione dalla Champions, eppure da mesi ha una sola destinazione e si chiama Juve; la baraonda fatta per De Zerbi è oltre i limiti della fantasia, lo hanno mandato alla stessa Juve, al Milan, al Napoli, ovunque semplicemente perché aveva deciso di separarsi dal Brighton. Qualcosa accadrà, a lui piacerebbe la Premier (il Manchester United sarebbe un sogno), ma servono fatti concreti e non chiacchiere mediatiche. La clausola di DZ da 15 milioni circa è scesa a 5 e sarà valida per i prossimi tre mesi. Gli allenatori sono un passaggio essenziale: il Milan continua a flirtare con Fonseca, la Fiorentina ha sempre Aquilani in cima alla lista (con Goretti ds, contratto di un anno), il Torino è sempre in direzione Vanoli dopo aver provato grandi arrampicate. E Italiano? Ha due o tre opzioni, non soltanto in Italia, ma la sua priorità resta quella di alzare in cielo la Conference League, il resto arriverà in automatico.

Questo Rabiot serve alla Juve? Se dovessi rispondere in base alla prestazione nella finale di Roma, non ci sarebbe alcun tipo di dubbio. Un centrocampista così fa sempre bene alla tua salute, ti aiuta e ti dà una mano nei momenti di difficoltà. Dicono: guadagna tanto. La risposta ci sarebbe: meglio uno che guadagni tanto ma che dimostri di meritare quei soldi, meglio un ingaggio abbastanza extralarge piuttosto che il pericolo di perderlo a parametro zero. Anche perché poi dovresti mettere mano al portafoglio e spendere in doppia cifra, aggiungendo uno stipendio di spessore. Quindi, se la risposta fosse la mia, Rabiot tutta la vita, magari con un Koopmeiners accanto, con un altro centrocampista da andare a prendere, tenendo conto che Fagioli sarà molto prezioso e che Locatelli – a meno di clamorose sorprese – potrebbe tornare a fare la mezzala. Tutti hanno sempre sostenuto, senza troppi giri di parole, che il vero problema della Juve sia in mezzo al campo. Giusto. Ma qui il discorso andrebbe allargato, partire dal centrocampo e non trascurare gli altri reparti. Sarebbe sorprendente se la prossima Juve non fosse rivoluzione. Su Rabiot c’è un’altra cosa da dire e da non trascurare: ha un rapporto davvero speciale con Thiago Motta, per certi versi anche superiore rispetto a quello – eccellente – che aveva con Allegri. Il futuro allenatore bianconero quasi lo adottò a Parigi, portandolo sotto la sua ala protettiva e riparandolo da qualsiasi tipo di spiffero. Quindi, la palla passa alla mamma-agente, la signora Veronique: se la richiesta di ingaggio non fosse davvero esosa e non scatenasse un’asta, la Juve e Rabiot potrebbe nuovamente sposarsi. E sarebbe una soluzione di spessore.

Ma non si vive di solo Rabiot, con tutto il rispetto e l’ammirazione possibili. Infatti, la Juve sta completando il giro per rendere operativi altri rinnovi. Prendiamo Andrea Cambiaso, protagonista di un’ottima stagione e che già dalla scorsa estate era stato monitorato da qualche club della Premier. Cambiaso ha un grande estimatore in Monchi che vorrebbe portarlo all’Aston Villa e ha preannunciato una proposta di 40 milioni. In questi casi ci sono due strade: se non sei contento dove sei, prendi il primo aereo, salti su e ti prepari a vivere una nuova, eccitante, esperienza; se sei contento di restare nel club che ti dà soddisfazione, respingi almeno per qualche anno e non ne vuoi sentire parlare. Cambiaso è sintonizzato sulla seconda lunghezza d’onda: alla Juve sta benissimo, sa che Thiago Motta (che lo apprezza non poco) potrebbe valorizzarlo ancora di più e quindi si prepara a rinnovare/adeguare. Proprio lunedì a Bologna c’è stato un incontro per mettere a posto il suo contratto, portarlo almeno a 2,5 milioni più bonus e mettere un primo paletto ai pruriti inglesi. Proprio dal Bologna potrebbe arrivare Calafiori che ha messo in stand-by le proposte di Chelsea e Bayern Leverkusen, la Juve e la possibilità di continuare a lavorare con Motta lo intrigano non poco. Il capitolo Rugani è molto più semplice: il Napoli ci ha pensato seriamente a parametro zero, ma lui aveva un discorso impostato con la Juve dallo scorso agosto. Due anni con opzione, ma è come se fosse un triennale, le firme prima del weekend perché poi Daniele sposerà la sua Michela Persico. Auguroni.

Alfredo Pedullà

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