Gran Premio dell’Emilia-Romagna nel segno e nel ricordo di Ayrton Senna: omaggio da pelle d’oca
Il Circus della Formula 1 ha fatto tappa ieri a Imola per il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna. Dici “Imola” e come un riflesso pavloviano il pensiero corre all’edizione del 1994 della corsa sul circuito del Santerno quando, a un giorno di distanza, persero la vita l’austriaco Roland Ratzenberger, durante le prove, e Ayrton Senna.
Partito in pole, il tre volte campione del mondo brasiliano esce di pista ad altissima velocità alla curva del Tamburello a causa del cedimento del piantone dello sterzo poco prima modificato. L’impatto non lascia scampo all’allora pilota del Williams che muore poi in ospedale.
Sono trascorsi esattamente 30 anni dal quel tragico weekend, eppure il ricordo di Ayrton Senna è più vivo che mai. Lo dimostra l’annuncio sul fuoriclasse brasiliano in occasione del Gran Premio d’Imola che fa letteralmente accapponare la pelle.
La città di Imola si è mobilitata per onorare al meglio la memoria di Ayrton Senna a 30 anni dalla sua tragica scomparsa. In tanti in questi giorni gli hanno reso omaggio, anche coloro che per ragioni squisitamente anagrafiche non hanno mai ‘conosciuto’ e ‘vissuto’ il fuoriclasse verdeoro. Qualcosa di inspiegabile tanto che l’imperituro affetto nei confronti di Senna meriterebbe uno studio psicologico.
È quanto invoca Giancarlo Minardi, una vita in Formula 1 alla guida della sua omonima scuderia prima di cederla alla Red Bull, che al fuoriclasse paulista era legato da un rapporto d’amicizia, anzi da fratelli maggiore e minore, che durava da quando Senna correva in Formula Ford:
“Secondo me sarebbe ora di fare uno studio, di fare un simposio dove si chiamano gli psicologi, si chiamano tutte quelle persone che possono dare una risposta ad un evento così strano. Per me è inspiegabile il fatto che dei giovani stiano ricordando, vengano a ricordare, i piloti giovani che portano il casco di Ayrton, ci vorrebbe uno studio psicologico“, ha detto a ‘F1ingenerale.com’.
Ma forse non serve alcuno studio psicologico. Se l’affetto verso Ayrton Senna invece di scemare nel corso degli anni è addirittura aumentato, se il suo ricordo non sbiadisce, se è un punto di riferimento e fonte d’ispirazione anche per le nuove leve del motorsport, è perché “forse è uno dei piloti più eterni, il vero pilota eterno della Formula 1“.
Già, proprio così. Al di là delle vittorie e dei titoli iridati, Ayrton Senna, al pari di Muhammad Alì, Maradona, Pelè, Coppi, Michael Jordan e pochi altri, è stato capace di trascendere i confini della sua disciplina sportiva per diventare un’icona dei nostri tempi.
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