Beppe Ursino è una vera istituzione in Calabria: a Crotone ha lavorato 27 anni come ds, portando la squadra per due volte in Serie A, per tre anni in totale, scoprendo e lanciando molti talenti, fra i quali Bernardeschi, Florenzi e Messias.
L’ex dirigente dei rossoblu è intervenuto in esclusiva per SPORTITALIA, a poche ore dall’inizio dei playoff della Serie B – che avranno il via con la sfida fra Venezia e Palermo di stasera – dicendoci la sua in merito, oltre che su altri due club della sua regione natìa (Catanzaro e Cosenza).
Il calcio è sempre la sua vita direttore?
“Assolutamente, non per niente domani sarò a vedere Catanzaro-Cremonese. Il sogno che avevo da bambino si è avverato quando sono arrivato a vedere da vicino i campioni della Serie A”.
Prima di arrivare ai playoff, Parma e Como sono già in A: che ne pensa delle loro cavalcate?
“Sono sicuramente due grandi squadre che hanno fatto un grande percorso. Il Parma specialmente l’ho visto fin dal primo minuto di questa stagione che sembrava fosse destinato a vincere. Il Como nel girone di ritorno ha cambiato marcia”.
Qual è invece la sorpresa fra queste 4 semifinaliste dei playoff?
“Il Catanzaro, anche se per me non è stata una sorpresa: sapevo che poteva arrivare ai playoff e poi giocarsela. Dal primo momento ho sempre detto che il Catanzaro poteva essere una squadra molto pericolosa e così è stato. Vediamo che succederà domani, è una delle squadre che può arrivare in fondo”.
A questo punto della stagione, cosa sarà decisivo per andare in fondo?
“L’aspetto atletico, anche se ho visto che tutte e 4 le squadre stanno molto bene da questo punto di vista. Saranno 2 semifinali molto, molto agguerrite”.
Fra i suoi colleghi direttori sportivi rimasti in gioco, chi merita maggiori complimenti?
“Sicuramente Magalini. Giacchetta ha fatto una grande squadra, ma dal lato economico le potenzialità erano enormi. Gli altri due hanno società straniere con altre possibilità. Insomma, Magalini ha fatto un mix fra giovani ed esperti davvero perfetto”.
Pohjanpalo sarà protagonista del prossimo mercato?
“Sicuramente sì. Il suo rendimento non mi ha sorpreso, perché lo conoscevo, quindi vederlo fare tutti questi gol è stato quasi normale per me”.
Il presidente Guarascio ha investito un budget simile a quello del Catanzaro quest’anno: secondo lei, l’esonero di Caserta ha inciso nella corsa playoff del Cosenza?
“No. In quel momento loro hanno preso quella decisione perché la squadra stava andando verso i playout, quindi hanno voluto fare una specie di inversione di marcia, decidendo così”.
Il futuro del Crotone, anche per la panchina, come lo vede?
“Non lo so, uno dovrebbe essere sul posto e vedere ciò che è successo quest’anno. Per quanto riguarda poi la panchina o il direttore che devono prendere, sicuramente loro lo sanno. Secondo me però ancora non hanno deciso niente”.
Quale giocatore la inorgoglisce di più aver lanciato? Bernardeschi?
“Ce ne sono tantissimi che mi rendono orgoglioso. Lui è fra di essi, come Florenzi e Messias, ma dovrei citarne tanti altri. Quello che mi ha dato più soddisfazione vedere come si affermasse è stato forse Florenzi. Vederlo arrivare in quei livelli, vincere in Nazionale e giocare in grandi squadre è stato bellissimo”.
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