Marc Marquez sta disputando un mondiale di MotoGP di alto livello, per certi versi superiore alle aspettative della vigilia. E il meglio deve ancora venire
Subito dopo aver firmato il contratto annuale con il team Gresini, Marc Marquez dichiarò in un’affollata conferenza stampa di vivere questa come un’annata di transizione e al tempo stesso di rilancio: “Spero di togliermi delle soddisfazioni. Il titolo mondiale non è ancora alla mia portata, ma ci sono tutte le possibilità di tornare a competere ad alti livelli e magari vincere qualche gara“.
L’ultimo suo auspicio non si è ancora realizzato, il Cabroncito non è ancora riuscito a conquistare l’agognato Gran Premio. Tutto il resto però si è puntualmente verificato: Marquez è infatti nuovamente in grado di lottare spalla a spalla con i migliori e i lusinghieri risultati fin qui ottenuti stanno lì a dimostrarlo.
In molti però si domandano cosa sarebbe successo se Marquez avesse avuto in dotazione la Ducati del 2024, quella ufficiale riveduta e aggiornata di cui dispongono Pecco Bagnaia e Jorge Martin, rispettivamente campione e vicecampione del mondo in carica, e non la Desmosedici dello scorso anno, considerata vecchia dallo stesso pilota spagnolo. Il pluricampione del mondo ha più volte sottolineato come con una Ducati ufficiale avrebbe già potuto vincere il titolo iridato.
A quanto pare però la realtà sarebbe ben diversa dalla narrazione di Marquez e di qualche addetto ai lavori. Ad esserne convinto non è una persona qualsiasi, ma uno degli ingegneri più stimati e brillanti dell’intero universo della MotoGP.
Stiamo parlando di Giulio Bernardelle, che ha lavorato per i team più prestigiosi del motomondiale come Ducati, Aprilia e Honda. Bernardelle ha rilasciato delle dichiarazioni al quotidiano sportivo catalano ‘Mundo Deportivo’ subito dopo il gran premio di Le Mans nelle quali ha negato vi sia una particolare differenza tra le due moto.
“Ancora non vedo tutta questa enorme differenza – le parole dell’ex ingegnere di Borgo Panigale -, abbiamo visto prestazioni molto ravvicinate tra le moto 2023 e 2024, con piloti diversi. Marquez è stato sempre davanti ma insieme a lui o vicino a lui c’erano anche Bezzecchi, Bagnaia, Bastianini, Martin“, ha insistito Bernardelle che ha poi voluto sottolineare la mancanza di un particolare divario tra la Ducati del 2024 e la Desmosedici del 2023: “Sono convinto che non ci sia tutta questa disparità tra le due moto”.
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