Ayrton Senna, spunta un segreto a distanza di tanto che riguarda il pilota venuto a mancare tragicamente: retroscena clamoroso
Nelle ultime ore, nel mondo della Formula 1, è riemerso un aneddoto che vede come protagonista uno dei piloti più amati della storia. Si tratta della leggenda Ayrton Senna, venuto a mancare a margine di un tragico incidente in pista nel ’94. Il nativo di San Paolo ci ha lasciati in seguito alle ferite riportate nel sinistro verificatosi alla curva Tumbarello del circuito di Imola, durante il Gran Premio di San Marino. Il suo cuore smise di battere per sempre all’ospedale di Bologna.
A raccontarlo ci ha pensato il dott. Claudio Marcello Costa che lo ha conosciuto molto bene. Il suo ricordo, nei confronti del brasiliano, non potrà mai essere cancellato. Nel corso di una intervista rilasciata al ‘Resto del Carlino’ ne parla indubbiamente commosso.
Un ricordo, il suo, che gli ha segnato la vita ed anche la carriera. Oltre a descriverlo come un mito fu proprio Senna che insistette molto nel conoscere Costa. Un feeling immediato. Gli argomenti affrontati erano molti: dagli allenamenti fino ad arrivare alla muscolatura del collo passando anche per l’uso degli integratori contro la disidratazione. Grazie a lui Senna sconfisse la fastidiosa congiuntivite primaverile.
Costa e quel ricordo con Senna: “Mi chiese di tenere riservato il nostro incontro”
Insomma, altro che rapporto lavorativo, tra i due era nata una fortissima amicizia e collaborazione. Queste le sue parole: “Mi chiese di tenere riservato l’incontro avvenuto in albergo. Anche se avrei gridato al mondo la gioia di quel momento. Glielo avevo promesso, poi la morte prematura avvenuta nel maggio del ’94 ha alleviato il mio patimento per quel distacco così tremendo“.
Il pilota brasiliano venne accompagnato da un loro amico in comune, ovvero il fotografo Angelo Orsi. Un momento che, come annunciato nell’intervista, difficilmente dimenticherà. “Per me è sempre stato un mito. Addirittura fu lui a volermi conoscere, per me non poteva che essere un onore – aggiunge Costa – visto che lo seguivo sempre“.
Poi un aneddoto che riguarda un altro pilota, Michele Alboreto: “Era la vigilia del Gran Premio d’Italia a Monza del 1986 ricevetti la telefonata sua. Era alle prese con una brutta ferita alla spalla. Lo visitai in una villa vicino ad Erba. Iniziammo subito le cure farmacologiche e fisioterapiche. Aveva la luce giusta negli occhi, sapevo che avrebbe gareggiato“.