Il pilota spagnolo Carlos Sainz, da mesi certo dell’addio alla Rossa a fine stagione, deve mandar giù l’ennesimo boccone amaro
Fino a prova contraria – e questo è un dato di fatto cavalcato più volte da coloro che avrebbero voluto vederlo ancora a bordo della Ferrari nelle prossime stagioni – Sainz è l’unico pilota della Ferrari ad aver vinto un Gran Premio nel 2023 e in questo avvio di 2024.
Fino a prova contraria, il solo ad aver portato non una, ma due, corse nella bacheca di Maranello è lui, Carlos Sainz, lo stesso che è stato messo alla porta dall’arrivo di Lewis Hamilton e dal contestuale rinnovo di contratto di Charles Leclerc, il monegasco col quale condivide quella che sarà la sua ultima stagione in Ferrari.
Diviso tra Audi e Mercedes – con la Red Bull che si è forse temporaneamente allontanata come opzione – il madrileno non ha ancora finito di sfogliare la margherita del suo futuro. Corteggiato, apprezzato, richiesto sul mercato soprattutto a causa dell’effetto domino scatenatosi proprio dall’addio di Sir Lewis alla casa tedesca. Contemporaneamente, e curiosamente, anche nell’apparentemente solidissima scuderia di Milton Keynes è accaduto di tutto.
Prima il caso Horner, sepolto in via ufficiale ma ribollente nei rapporti di forza quotidiani, e poi l’annuciato addio, a partire dal 2025, di Adrian Newey, l’ingegnere grazie al quale Red Bull è diventata, negli anni, la scuderia più vincente degli ultimi anni e non solo.
Per il momento, come accennato, l’indiscrezione su un possibile approdo di Sainz nella casa dominatrice degli ultimi mondiali si è affievolita. Il pilota spagnolo ha però nel frattempo dovuto ingoiare un altro boccone amaro. Che fa il paio con la decisione dei vertici Ferrari di privarsi del suo talento negli anni a venire.
Dopo diverse settimane di rumors ed indiscrezioni, la Ferrari ha ufficializzato l’arrivo di due pezzi chiave proprio dalla sua più grande rivale, la Mercedes. Si tratta degli acquisti di Loic Serra e Jerome D’Ambrosio, che il prossimo anno entreranno a far parte delle fila della scuderia italiana, insieme al sette volte iridato pilota britannico.
Serra è stato nominato capo dell’ingegneria delle prestazioni del telaio e riferirà direttamente al direttore tecnico del telaio e dell’aerodinamica della Ferrari, Enrico Cardile. D’Ambrosio diventerà invece il vice direttore della scuderia, nonché nuovo braccio destro del team manager Frederic Vasseur.
Con questo doppio ingaggio Ferrari dimostra coi fatti di voler fare quello step mancante per dare l’assalto al Mondiale già nel 2025, ultimo anno prima dell’annunciata rivoluzione del 2026, quando il propulsore delle monoposto avrà un rapporto del 50/50 tra parte elettrica e a combustione.
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