Stagione chiusa ormai da giorni, settimane per il Milan che a fari spenti sta programmando il prossimo anno sportivo che deve essere diverso da questo che si è appena concluso. Certo, i rossoneri hanno conquistato la qualificazione alla prossima Champions League, ma la dirigenza vuole tornare ai fasti di un tempo perché il DNA rossonero impone una competitività che quest’anno è mancata. Perché va bene ottenere gli obiettivi minimi prefissati a inizio stagione, ma vedere una resa già a gennaio non può essere concepito.
Il ruolo di Zlatan Ibrahimovic nella dirigenza potrebbe essere fondamentale, perché quello che andrà a formarsi sarà un club competitivo sotto ogni punto di vista: il nuovo allenatore dovrà incarnare alla perfezione quella filosofia propria dei massimi dirigenti rossoneri, che vogliono ambire immediatamente a palcoscenici più importanti, provando a dare fastidio all’Inter e cercando di andare il più avanti possibile in Europa. La rivoluzione sarà totale, nonostante molte pedine centrali siano destinate a rimanere. Rivoluzione mentale più che tecnica: serve un nuovo spirito per tornare vincenti.
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