Il velocista italiano Marcell Jacobs (LaPresse) - Sportitalia.it
Si avvicinano a grandi passi le Olimpiadi di Parigi dove Marcell Jacobs proverà a difendere la medaglia d’oro conquistata tre anni fa a Tokyo
Tre anni dopo il sensazionale trionfo di Tokyo, Marcell Jacobs si sente pronto a concedere il bis. Dopo un paio di stagioni non proprio esaltanti il ventinovenne velocista di Desenzano del Garda ha cambiato prima allenatore, passando da Paolo Camossi al guru Rana Reider e si è poi trasferito per qualche mese in Florida, negli Stati Uniti, dove ha svolto l’intera preparazione atletica in vista delle Olimpiadi di Parigi.
Jacobs si presenterà nella capitale francese da campione in carica dei 100 metri, un ruolo di enorme responsabilità che a quanto pare non sembra pesargli più di tanto. Prima dei giochi olimpici lo sprinter bresciano affronterà altri impegni probanti tra i quali gli Europei di atletica leggera in programma a Roma dal 7 al 12 giugno.
L’obiettivo numero uno, il punto di caduta di questa stagione è l’Olimpiade parigina. Tutto il resto è contorno, magari anche saporito, ma pur sempre di secondo piano. Ed è lo stesso Jacobs ad esserne consapevole. I giochi sono molto più vicini di quanto si possa immaginare e tutti gli sforzi o quasi vanno profusi in quella direzione. I tanti tifosi italiani che sperano di vederlo ancora protagonista si pongono però una domanda: sarà in grado Jacobs di ripetere le gesta di Tokyo?
In queste ultime ore il campione olimpico ha svolto dei test con l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI allo Stadio dei Marmi, terminati i quali si è concesso ai microfoni dei giornalisti presenti: “Ammetto che è tanta la responsabilità di arrivare da campione in carica.. In questo momento – ha sottolineato – non c’è un vero numero uno che parta nettamente favorito per Parigi, nessuno ha corso tanto più forte degli altri. Tutti stanno lavorando al massimo per arrivare in Francia nelle migliori condizioni possibili”.
Il velocista bresciano si sente però abbastanza forte e sicuro da vedersi ancora sul gradino più alto del podio: “Solo due atleti hanno vinto due ori consecutivi nei 100 e lavoro per quello, non mi nascondo. Quando vinci un’Olimpiade su di te ci sono tante aspettative. Dopo l’oro di Tokyo avrei voluto lavorare di più a livello mentale di quanto non facessi già prima, ma mi sono un po’ perso. Ora voglio riconquistare quel titolo“.
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