Impegnato nel recupero dall’infortunio all’anca, Jannik Sinner deve ancora prendere una decisione per Parigi: c’è chi non ha alcun dubbio
Smaltita la delusione di non averlo visto dal vivo agli Internazionali – e dire che il campione altoatesino, considerando lo stato di forma sfoggiato senza cali dallo scorso ottobre, avrebbe avuto tutte le carte in regola per vincere – gli appassionati di tennis sono col fiato sospeso in attesa di capire cosa farà il loro idolo.
Derubricato come ‘infortunio da trauma’ il problema all’anca, Jannik Sinner ha tirato un sospiro di sollievo. Questo però non significa automaticamente che il tennista si senta competitivo per il grande appuntamento col Roland Garros. Né tantomeno che abbia intenzione di rischiare – se poi di rischio effettivamente dovesse trattarsi – nel mettere a repentaglio il suo fisico per il pur importante Major francese.
Arrivano, in tal senso, dei segnali un po’ contrastanti dallo staff del numero due del mondo. Sinner, che ha trascorso 5 giorni in quell’eccellente struttura che è il JMedical, ha ripreso ad allenarsi, ma a ritmi blandi. E soprattutto senza testare l’anca in una simulazione di partita che in effetti ancora non c’è stata.
Le lancette volano, manca sempre meno tempo al via del più prestigioso torneo al mondo sulla terra battuta, e Jannik è indeciso. Forse, per dipanare i dubbi, può essergli d’aiuto ascoltare le parole di colui che, allo stato attuale, è l’ultimo italiano in ordine di tempo ad aver vinto gli Internazionali d’Italia.
Figura positiva nell’universo di ex grandi tennisti che hanno avuto modo, nel tempo, di commentare le gesta e il percorso di quello che, conti alla mano, è già l’italiano più vincente di sempre con la racchetta in mano, Adriano Panatta non ha usato troppi giri di parole nel parlare della decisione che dovrebbe prendere Sinner.
“Sinner non lo fa il Roland Garros“, ha spiegato il vincitore a Parigi nell’anno di grazia 1976 ai microfoni di Rainews24. “Per me è troppo rischioso. Se rimani fermo 15 giorni senza allenarti non puoi andare a un torneo faticoso come uno Slam. Poi deciderà lui con il suo manager. Quando tornerà a casa deciderà insieme ai medici e al suo staff: lui soffre a stare fermo ma sa bene che deve essere prudente“, ha proseguito.
“Pensiamo di avere tutto sotto controllo, ma io mi fermerei fino a che non risolvo bene il problema, perché non voglio buttare via magari tre anni di carriera. Non avrei fretta, curare il corpo è la cosa più importante“, ha concluso Panatta.
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