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Moto Gp: la legge di Martin. Piaccia o no, in questo momento il più forte è lui

La doppietta di Le Mans (Sprint Race del sabato più gara della domenica, ndr) sommata ai 38 punti di vantaggio nel Mondiale, con appena cinque trasferte all’attivo, consegnano un’idea difficilmente confutabile: in questo momento, in una Moto Gp dominata dalle Ducati, c’è una Desmo che va più veloce delle altre ed è quella di Jorge Martin.

Jorge Martin fa sul serio – Sportitalia.it (Foto LaPresse)

 

Il rilancio di Marquez, un Bagnaia sempre e comunque protagonista, fino alla crescita costante di Bastianini e senza dimenticare, al di fuori dei confini ducatisti, il talento di Acosta e i passi in avanti di Aprilia. Tutti elementi da considerare ma anche, ed inevitabilmente, da accodare alle spalle di quanto lo spagnolo del team Pramac ha mostrato in questo primo assaggio di stagione.

Martin è diventato grande. Non che prima non lo fosse, ma la crescita del ventiseienne madrileno ha i contorni di una consapevolezza, assoluta, dei propri mezzi mischiata a quella indomabile voglia di riscatto dopo un titolo perso con tanti rimpianti l’anno scorso.

Jorge il “Martinator” non è più solamente un cavallo di razza, dal polso caldo e la testa a tratti bollente. Sotto il suo casco ha preso forma una lucida padronanza del proprio talento, capace di ripartire dagli errori commessi e di non sprofondare nei nervosismi di una giornata storta.

A Jerez, due settimane fa, dopo aver vinto l’ennesima Sprint Race del sabato prima di scivolare sulla ghiaia al giro numero dieci del GP domenicale, aveva lasciato a Bagnaia e Marquez e al loro meraviglioso duello titoli da copertina e primi gradini del podio. Si è ripresentato a Le Mans, quattordici giorni dopo, assetato di rivincita ma anche forte e determinato, soffrendo, lottando ma alla fine mettendo tutti alle sue spalle.

Martin, Bagnaia e Marquez (ANSA) – sportitalia

 

Nelle ultime tredici Sprint Race disputate, tra la fine dello scorso e l’inizio di questo campionato, Martin è sempre salito sul podio, vincendone la bellezza di dieci. Una statistica monstre che si è trasformata in una dote, costante, di punti in classifica oltre che nella concreta razionalizzazione di essere veloce e performante come nessun altro nell’intera durata di un week end.

Bagnaia, lo scorso anno, è stato sapiente e a tratti fenomenale nel saper approfittare dei passaggi a vuoto concessi dal diretto avversario. Capitalizzando nella fase cruciale della stagione i punti che Martin ha scelto, in alcuni casi anche in modo assurdo, di lasciare per strada e perlopiù durante le gare della domenica. Al piemontese, quest’anno, servirà la stessa identica tenacia che tuttavia potrebbe anche non bastare.

Tutti aspettavano Marquez, e in parte sta tornando. Tanti temevano Martin, e per il momento avevano semplicemente ragione.

Filippo Gherardi

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