“E’ stato un momento molto emozionante per lui: ha fatto piangere tutta la sua famiglia domenica”: così l’agente di Zanos Savva, Christos Mylonas sul giovane attaccante del Torino che domenica ha avviato la rimonta contro il Verona, prima del definitivo 2 a 1 di Pellegri. I granata possono ancora sperare nell’Europa grazie alla rete all’esordio del classe 2005, premiato giusto ieri come miglior giocatore under 19 del proprio Paese, Cipro.
Come lo ha scoperto il Torino?
“Zanos era seguito da Sporting Cp e Braga nello stesso periodo in cui il Torino mandò emissari ad osservarlo, quando giocava per l’Olympiakos Nikosia”.
Già in prima squadra?
“Sì, era contro il Paeek Kyrenia nella terzultima partita della stagione, lui era in campo nonostante avesse appena 16 anni”.
Li impressionò?
“Dopo quel match, immediatamente il Torino ci disse che voleva acquistarlo per aggregarlo al settore giovanile. Senza nemmeno fare un provino, dissero che gli bastava ciò che avevano visto. Questa è stato il momento chiave, perché hanno creduto subito al fatto che fosse un giocatore pronto per il Torino”.
Cosa li convinse?
“Credo che Zanos, un anno prima di arrivare al Torino, stesse già crescendo molto. Non solo calcisticamente: in 15 mesi è aumentato molto di statura e fisicamente. Questo è importante, perché lui è sempre stato un giocatore molto tecnico, con ottima coordinazione. In quel lasso di tempo divenne anche molto fisico, avendo lavorato molto sotto questo aspetto. Insomma, un ottimo pacchetto”.
Come è stato l’approdo in Italia?
“Piano piano, dopo essere arrivato a Torino è diventato più forte, ha giocato belle partite e step by step si è avvicinato al giocatore che noi vorremmo che diventasse. Comunque ha subito fatto bene, al suo esordio da titolare giocò un’ottima partita e la squadra vinse il derby contro la Juventus. Questo percorso lo sta facendo grazie anche al club”.
Cosa ha fatto per lui?
“Il Torino lo ha protetto quando giocava per la Primavera o per l’Under 18. Soprattutto quando ha iniziato ad allenarsi con la prima squadra”.
Ci parla di Zanos come calciatore?
“E’ sempre stato un giocatore che ama fare gol, molto freddo davanti al portiere avversario. Ama al contempo fare assist, nell’ultima stagione fatta a livello giovanile a Cipro fece qualcosa come 20 assist in una sola stagione, a 15 anni”.
Come si sente ora?
“Credo dovrà rimanere umile e non ho dubbi sul fatto che saprà farlo: arriva da una bella famiglia, dove lo sono tutti. Apprezzano il Torino, i suoi genitori riconoscono quello che il club ha fatto per loro figlio. Ed in questo momento non hanno altro in testa che non sia mantenerlo umile. Sanno che arriverà sempre più pubblicità intorno a lui, ma vogliono che resti concentrato, ascoltando l’allenatore, lavorando duramente negli allenamenti e nella prossima preparazione. Piano piano avrà le sue opportunità, con pazienza, è in buone mani”.
Come sta a Torino, come città?
“Gli piace molto vivere a Torino e giocare per i granata. Si è adattato molto bene, parla molto bene l’italiano: questo dimostra la sua voglia di imparare, è sulla strada giusta. Come sapete, quando uno inizia a giocare per una prima squadra, diventa molto importante imparare anche il linguaggio del tecnico e lo sta facendo. Per un giocatore arrivare da Cipro ed andare a giocare in Italia non è facile, sta raccogliendo i frutti dei tanti sacrifici fatti. Se andate a vedere i campi in cui giocava prima di arrivare al Toro…”.
Una bella differenza?
“Molti di essi erano davvero in pessime condizioni. Questo penso lo abbia reso più forte mentalmente: sa cosa significa dover fare rinunce e partire dal basso. Se credi nei tuoi sogni niente poi ti può fermare. Niente è ancora stato fatto, deve solo continuare a lavorare e crescere”.