Al termine di una delle gare più combattute dell’anno, Antonio Félix Da Costa emerge dalla bagarre sul cemento di Tempelhof e nel finale approfitta delle scaramucce di chi lo segue per mettere sotto chiave la vittoria in gara-due dell’E-Prix di Berlino, dodicesimo round del Mondiale. Il campione del mondo 2020 regala alla così alla Porsche il successo sulla pista di casa che gli era costata la vittoria in gara-uno. Vincitore al sabato, Nick Cassidy volge solo nel finale di gara a suo favore il duello con il compagno di squadra (Jaguar) Mitch Evans (sesto alla fine), infilando a tempo quasi scaduto Oliver Rowland che fa così il bis del terzo gradino del podio di ventiquattro ore prima e puntella l’identica posizione nel ranking dopo dieci delle sedici gare in calendario. Cassidy rafforza la leadership nella classifica generale conquistata alla vigilia, allungando (140 punti a 124) su Pascal Wehrlein.
Evans chiude solo sesto. Alle sue spalle il rookie indiano di Maserati Jehan Daruvala: niente di più di un premio di consolazione per la Casa italiana e per la squadra monegasca MSG Racing che gestisce in pista le Gen3 Tipo Folgore. Il weekend di casa è stato infatti avarissimo di soddisfazioni con il pilota di punta Maximilian Guenther. A sigillare la top ten sono il giovanissimo (non ancora ventenne) Taylor Barnard, ottavo con la NEOM McLaren che il suo titolare.
Oltre al già citato Guenther, a secco di punti restano Edoardo Mortara (autore della pole del sabato con Mahindra), Stoffel Vandoorne con l’altra DS Penske e il francese Norman Nato che aveva preso il via dalla seconda fila con la seconda Gen3 by Andretti.
Alle spalle dei primi tre, la classifica generale rilancia Dennis (quarto con 102 punti). Evans è quinto a quota 97, seguito da Vergne a 84. Ottimo secondo posto in Gara Uno per Vergne che dunque sale in classifica, salito dunque sopra a Guenther rimasto fermo a 65 e dal vincitore di gara- due a Tempelhof Da Costa, chiamato a ripetersi a fine mese nel doppio appuntamento per provare a tornare in lizza per un titolo che – più realisticamente – è una sfida tra Cassidy e Wehrlein, con una chance esterna per Rowland, a patto però che il pilota inglese della Nissan riesca a trovare la via che porta al gradino più nobile del podio.
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