Il Mondiale di Formula 1 sbarca in Europa con la gara di Imola, ma per alcuni piloti il futuro rischia di diventare drammatico: classifica ribaltata
Un occhio al futuro ma la testa sul presente. Perché fino ad oggi la superiorità evidente della Red Bull nel Mondiale di Formula 1 ha spostato l’attenzione su quello che succederà dalla prossima stagione. Intanto però una nuova stangata ha modificato la classifica e per molti si annunciano tempi difficili.
Archiviata la prima parte della stagione che ha già toccato tre continenti, finalmente al F1 sta per sbarcare in Europa e sarà così almeno fino a metà settembre. Salvo la parentesi classica in Canada, una serie di gare classiche che cominceranno il weekend del 19 aprile con il Gran Premio di Imola. Un anno fa l’alluvione ha fatto saltare tutto, oggi però la situazione è finalmente diversa.
E se la McLaren ha cominciato a portarsi avanti con il lavoro, ribaltando quasi completamente la sua monoposto, in Emilia toccherà alle altre. Red Bull, nonostante appaia a tutti perfetta, porterà aggiornamenti come Mercedes. Ma quelli più attesi sono in casa Ferrari, che giocherà in casa davanti a più di 200mila spettatori e tifosi.
Aspettando il genio di Adrian Newey, perché ormai sembra scontato che presto arriverà l’annuncio, intanto ci sono le novità in arrivo da Maranello. La nuova SF-24, non potendo toccare il motore, presenterà modifiche importanti sia nella carrozzeria che nel fondo. Come la forma delle prese d’aria nei radiatori, invertite rispetto al disegno attuale.
Fin dalla prima giornata di Libere cominceremo a capire in quale direzione porteranno le nuove componenti, non solo sulle monoposto di Sainz e Leclerc. Ma le vere novità nella primavera della Formula 1 sono i cambi di volante e scuderia per molti piloti.
Nico Hulkenberg ha già ufficializzato il passaggio dalla Haas alla Sauber che diventerà a tutti gli effetti Audi. Il suo attuale compagno, Kevin Magnussen, invece è attualmente impegnato ancora con il team americano e deve mettere le basi per il futuro.
Lui come molto altri colleghi però è anche alle prese con una situazione molto delicata. Perché nel fine settimane dal Gran Premio di Miami ha fatto strike, ma in modo negativo. Il danese infatti ha rimediato una serie di penalty points, quelli attribuiti in negativo sulla patente dei piloti dai commissari di gara.
Dall’inizio della stagione Magnussen in tutto è già ricevuto 10 punti in meno sulla Superlicenza, 5 dei quali solo in Florida. In pratica con altri 2 dovrà scontare un turno di stop ed è quindi terribilmente vicino alla zona rossa. Anche perché il regolamento prevede che i punti siano azzerati solo dopo 12 mesi e quindi per tutta la stagione se li porterà dietro.
A Miami hanno ricevuto un punto anche Esteban Ocon, che uscendo dai box ha vistosamente tamponato la Ferrari di Leclerc, e Carlos Sainz per il contatto in gara con Piastri. Ma è anche il primo negli ultimi 12 mesi, mentre c’è chi è messo molto peggio.
Come Sergio Perez attualmente a quota 8 e da qui a settembre, quando scadranno, dovrà fare molta attenzione. O come Logan Sargeant: sei penalty points nel 2023, che scadranno tra settembre e ottobre, più altri due quest’anno.
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