LeBron James, che deve ancora decidere se restare o meno ai Lakers, potrebbe muoversi sulle orme di Bill Russell: ecco il clamoroso scenario
Da quando è passato ad essere, grazie a delle mirabili partite entrate di diritto nella storia del gioco, da ‘Predestinato’ a ‘Re’, LeBron James ha visto aumentare in modo esponenziale il suo status. Già ‘padrone’ di Cleveland nella sua prima esperienza nella città natale dell’Ohio, il fuoriclasse ha visto crescere il suo potere e la sua influenza anche nelle successive esperienze in altre franchigie.
Prima a Miami, dove un giovane Erik Spoelstra – allenatore capo della franchigia della Florida – sembrava quasi intimorito dalla sua figura. Per lo meno nel primo anno di collaborazione tra i due. E poi di nuovo a Cleveland, quando accadde un episodio che ancora riecheggia come indicativo dell’influenza di LeBron sulle decisioni dei coach.
Prima di essere allontanato dalla proprietà dei Cavs anche a causa di una dura batosta subita dai Warriors in Regular Season, David Blatt, head coach del roster capitanato da LeBron, era stato spintonato dal ‘Re’ all’inizio di un timeout. Un fatto a suo modo grave, soprattutto considerando lo status di Blatt (uno dei tecnici europei più vincenti nel Vecchio Continente) e il suo carattere poco incline alla litigiosità.
Tutto ciò, giova ricordarlo, era stato preceduto nell’annata precedente da un altro incredibile accadimento. Confermato dallo stesso fuoriclasse. Un episodio che di fatto ha convinto tutti come il ‘vero’ allenatore dei Cavaliers fosse il suo numero 23.
“Ho cancellato la giocata che era stata disegnata. Ho detto al coach: ‘Dammi la palla. O andiamo all’overtime o la vinco’. Secondo Blatt avrei dovuto battere la rimessa. Gli ho detto: ‘Assolutamente no. Fai battere la rimessa a qualche altro mio compagno. Dammi la palla. E falli allontanare tutti da me“.
Questo è ciò che accadde in una gara di Playoff che vide poi LeBron onorare la grande responsabilità assunta sulle proprie spalle segnando il canestro della vittoria. Il rovescio della medaglia, ben visibile a tutti, fu rappresentato ovviamente dalla delegittimazione della figura dell’allenatore capo agli occhi dei compagni.
Ai Los Angeles Lakers, la tappa successiva nella carriera del ‘Prescelto’, non sono accaduti forse episodi così eclatanti ma forse – sostiene qualcuno – solo perché ormai la figura di accentratore delle decisioni e di dominio dei rapporti di forza di LeBron è stato accettato come scontato da parte di tutti.
Al punto tale che qualcuno, tra gli addetti ai lavori, ha provocatoriamente proposto che James assuma il doppio incarico di giocatore-allenatore. Un qualcosa che non si vede, in NBA, dai tempi di Dave Cowens a Boston nel 1978-79. Giova ricordare che questa figura fu assunta anche dal leggendario Bill Russell coi Celtics dalla stagione 1966-67 fino al ’68-69.
L’ex Lakers Byron Scott, un’icona del mondo gialloviola, ha provocatoriamente invitato la dirigenza Lakers a chiedere di cambiare le regole. Di modo che LeBron possa ufficialmente ricoprire il doppio incarico.
“Penso che LeBron sia uno dei più grandi giocatori che abbiano mai giocato a questo gioco. Ma è ovvio, almeno per me, che sta prendendo molte decisioni che stanno accadendo in questa franchigia. Sia sostituendosi all’allenatore che facendo il giocatore. Quindi, se gli permettete di prendere queste decisioni, va bene, si segga in panchina e prenda anche quelle decisioni. Sia l’allenatore. Giocatore-allenatore. Torniamo ai tempi di Bill Russell”, ha detto Scott all’emittente Fox Sports. Sarà davvero così ? Lo scopriremo presto.
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