Domenica a San Siro si sono giocate due partite: l’una in campo, l’altra fuori. I rossoneri hanno pareggiato 3-3 contro il Genoa, dopo esser andati in svantaggio per ben due volte. Ma quella più importante, in prospettiva futura, si è giocata sugli spalti. Un clima surreale quello del pubblico di fede rossonera, tra gli striscioni chiari sulle prossime mosse della proprietà, un tifo freddissimo dell’intero stadio, e soprattutto il gesto di abbandonare l’impianto un quarto d’ora prima del triplice fischio.
Insomma, se Pioli ha ancora tre partite per agguantare il secondo posto e l’opportunità di giocare la prossima Supercoppa, l’impulso potente del tifo è arrivato forte e chiaro: il pubblico milanista esige un tecnico dalle elevate ambizioni per fare il salto di qualità.
E in questi giorni sono tornati in auge diversi condottieri per la prossima guida dei rossoneri. Ma ogni discorso va rimandato al termine di questo mese. Anche se i tifosi rossoneri sono già in costante fibrillazione, come certificato dalle contestazioni e dalle proteste social ampiamente collaudate.
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