La sera del 22 maggio a Dublino, l’Atalanta vivrà le due ore più incredibili della sua storia. La Dea giocherà la sua prima finale europea. Lo farà contro il Bayer Leverkusen e lo farà soprattutto al culmine di un ciclo, quello con Gasperini in panchina, che rischia di diventare indelebile nella storia del club. I bergamaschi cercano in queste prossime due settimane l’affermazione che farebbe passare agli annali il lavoro di Gasperini. Prima la finale di Coppa Italia e poi quella di Europa League, per testimoniare una crescita, quella nerazzurra, difficile ma sempre molto lineare. Soprattutto nel suo percorso europeo.
Atalanta, Gasperini e un sogno che si avvera
Dopo due finali di Coppa Italia perse, tanti bei piazzamenti, imprese compiute e imprese sfiorate, l’Atalanta di Gasperini si è compiuta. La squadra nerazzurra non avrà bisogno di vincere o meno ha riscritto la propria storia. Disputerà una finale europea e in una sola stagione avrà la possibilità di portare a casa due trofei: il doppio di quanto fatto in oltre 100 anni di storia.
La finale di Europa League, perciò, è un sogno che si avvera e che arriva dopo un lungo lunghissimo percorso fatto di gioie e batoste. Anche difficili da superare.
Gian Piero Gasperini potrebbe finalmente mettere in bacheca il suo primo torneo ufficiale, dopo il Torneo di Viareggio nel 2003 vinto con la Primavera della Juventus. Ecco perché anche la sola partecipazione alla finale in Irlanda porterà un entusiasmo fuori dal normale. La Dea si è meritata questa finale sconfiggendo una corazzata contro il Liverpool e mostrando che si può diventare “big” anche senza creare enormi voragini di bilancio.
Da Zagabria a Bergamo, passando per Gil Manzano
Correva il settembre 2019 quando l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, agli albori dell’esperienza nerazzurra in Europa, perse in maniera rovinosa 4-0 contro la Dinamo Zagabria. Un risultato che, insieme a quello di Manchester contro il City (5-1) quasi aveva scoraggiato la squadra di Gasp, come ha detto lui stesso ieri sera. Invece, dopo l’andata di quel difficile girone, la Dea riuscì a riprendersi, qualificarsi per gli ottavi, eliminare il Valencia e andare a pochi secondi dalla semifinale, rimontata dal PSG nella bolla anti covid di Lisbona.
Curiosamente l’arbitro della prima notte di Champions e quello di ieri era lo stesso: lo spagnolo Gil Manzano. Una coincidenza incredibile, che segna in qualche modo questa storia nerazzurra.
Dopo aver giocato, ottavi e quarti di Champions League, essere rimasta un anno fuori dalle Coppe: quest’anno l’Atalanta di Gasperini ha letteralmente volato in Europa League. E Gasp ha raggiunto il suo traguardo, il sogno di una finale europea. Ora c’è un altro sogno da perseguire: vincere il trofeo.