“La fibrillazione che si avverte in città è straordinaria: è quasi più bella questa attesa della partita che si giocherà. Il momento è questo, bisogna presentarsi al massimo, poi i tifosi saranno una spinta in più, perché il fattore campo incide soprattutto sulla squadra di casa”, ha detto ieri in conferenza Gasperini. “Il supporto della nostra gente è sempre stato molto caldo e ogni volta che vedo lo stadio che si sta completando, spero che l’Atalanta possa tornare a giocare qui partite come quella di domani quando sarà finito”.
L’Atalanta vuole continuare a scrivere la storia
La storia a un passo. O meglio, la possibilità di arricchirla di un nuovo capitolo, perché la storia questa Atalanta l’ha già fatta. L’intenzione però è proprio quella di non fermarsi qui e continuare a dipingere il sogno con pennellate di realtà. Al Vélodrome l’impresa non è riuscita del tutto, ma un punto là, contro un OM a cui è rimasta solo l’Europa e difronte a un pubblico incandescente, vale già quasi metà dell’opera. Fattore ambientale che sarà determinante anche a Bergamo, dove da giorni l’atmosfera spinge la Dea.
L’emergenza dietro rimane, ma il rientro di Hien dalla squalifica e quello di Scalvini a pieno regime dopo l’infortunio, forniscono a Gasperini comunque valide alternative in vista della delicata gara del Gewiss.
“In difesa siamo contati, ma magari facciamo il miracolo e recuperiamo Kola”, ha scherzato Gasp. Impossibile – battute a parte – vedere Kolasinac in campo, che ha saltato anche la rifinitura della vigilia. Il resto, sembra abbastanza deciso, con il consueto centrocampo a 4 e Koopmeiners con De Ketelaere insieme all’intoccabile Scamacca. L’obiettivo dell’Atalanta resta chiaro: continuare a scrivere una storia – già così – meravigliosa.