Il nome di Sergio Coinceicao è diventato uno dei più caldi nel “casting” per la panchina rossonera del dopo-Pioli. Chi l’ex Lazio ed Inter lo conosce bene è Marco Ballotta, che ha condiviso con lui lo spogliatoio proprio nella Capitale: l’ex portiere è intervenuto a SPORTITALIA per parlarci di lui ed anche di altri tecnici che stanno facendo bene in Italia, da Gasperini a Tudor e Pecchia.
Quante speranze ha di vedere un’italiana alzare una coppa europea?
“Anche l’anno scorso non è che ci siamo andati lontano: le nostre squadre non sono poi così male come si dice. Poi per vincere ci vuole anche un pizzico di fortuna, ma la speranza c’è. Dipenderà da tanti fattori, dalla condizione fisica, dal fatto di lottare su più fronti come l’Atalanta. La Roma ugualmente, anche se lo 0 a 2 ha condizionato le possibilità di passaggio del turno”.
E la Fiorentina?
“Anche quest’anno può arrivare in fondo, potrebbe gestire il gol di vantaggio che è importante. I viola un gol lo fanno sempre, il problema è che ne prende anche. Però sarà una partita bella da vedere, che se gestita nel modo giusto può portare una grande soddisfazione”.
Non sono male le nostre squadre, così come gli allenatori. Gasperini ha l’occasione di smentire chi lo etichetta come poco vincente.
“Dipende sempre da chi dice queste cose, perché per esempio se si parla di tifosi beh, loro possono dire quello che vogliono. Gasperini però ha fatto tanto e bene per l’Atalanta, valorizza i giovani ed ha ottenuto risultati importanti. Per vincere ci vuole anche la squadra adatta. Vincere non è mai facile, però è sicuramente più agevole farlo quando hai la squadra più forte. Certo, poi se prendi 7 pali in due partite come il Psg… Gasperini sa il fatto suo, se un tecnico rimane 10 anni in una società vuol dire che ha fatto bene, altrimenti difficilmente uno rimane tanti anni in un club”.
Tudor alla Lazio farà bene?
“Sugli allenatori se ne può dire di ogni: tutti vogliono quello che ha fatto bene l’anno prima, poi magari in quello successivo sbaglia l’annata, come è successo a Sarri ed allora si rivaluta tutto. L’operato di un tecnico dipende sempre da tanti fattori. Tudor è l’allenatore giusto per l’ambiente laziale, è uno che ha polso e serviva uno così. E’ indubbia un’altra cosa però”.
Quale?
“Che gli serva poi anche una squadra di livello, quest’anno ci sono stati diversi problemi. Guardate il Napoli: nessuno si aspettava un’annata così, ma capita e poi è facile parlare di allenatori”.
Il suo ex compagno Conceicao può andare al Milan: che ne pensa?
“Ha dimostrato di saperne: è rimasto tanto al Porto ed ora può essere arrivato il momento per lui di cambiare aria e misurarsi in un campionato come quello italiano, che conosce bene. Conceicao può essere l’allenatore giusto per questo Milan”.
Anche a livello di personalità? Se lo aspettava, che sarebbe arrivato fino a qui?
“La personalità ce l’ha e ce l’aveva anche da giocatore. Poi da lì a dire che uno possa diventare allenatore è difficile. In quella mia Lazio c’erano lui, Simone Inzaghi, Nesta, Simeone, Mihajlovic, Mancini: tutti divenuti poi grandi tecnici. A livello umano c’era tanto, infatti poi abbiamo anche vinto tanto. Sergio comunque ha la personalità giusta per una piazza delicata, perché al Milan ci si aspetta sempre tanto, guardate Pioli”.
E’ stato molto criticato in questi ultimi mesi.
“E’ stato criticato sì, ma se arrivasse secondo allora non avrebbe fatto una brutta annata, pur se è uscito presto dalla Champions. Ci sono state sempre molte polemiche nei suoi confronti, ma penso che non sia mai colpa di una persona sola. Ha vinto il campionato facendo un miracolo, poi è arrivato in semifinale di Champions. E’ giunto il momento di cambiare, comunque”.
Che ne pensa della cavalcata del Parma, che è tornato in A dopo 3 anni?
“E’ stata una vittoria meritatissima. Il Parma ci ha messo un anno di troppo a tornare. In passato non sono sempre state fatte squadre giuste per un campionato come quello di Serie B. A livello di prestazioni non si era mai giunti al livello raggiunto quest’anno, dove sono state sbagliate davvero poche partite. La scorse stagioni l’impressione è che i gialloblu potevano vincerle tutte così come perderle tutte: in B serve costanza. Pecchia ha avuto la fiducia del club che ci ha visto bene”.