Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, è intervenuto in conferenza stampa per analizzare la sfida di domani contro il Marsiglia.
“La difficoltà di questa gara è il valore del Marsiglia. Dovremo fare un’ottima gara per poter raggiungere l’ultimo atto. Arriviamo con la consapevolezza dell’importanza di questa settimana, ma dobbiamo rimanere concentrati sul Marsiglia. Poi penseremo al resto”.
Come sta vivendo questo momento?
“Ciò che si avverte in città è straordinario, la trepidazione, l’attesa, qualcosa di differente rispetto alla partita. Per quanto mi riguarda questa è una carica in più, a maggior ragione quando si arriva a questi appuntamenti ci si deve presentare al meglio delle proprie possibilità”.
Quanto può pesare il fatto che il Marsiglia non abbia giocato domenica?
“Siamo preparati, è davvero difficile fare questa considerazione, quello che può essere negativo possono essere gli infortuni, per il resto sono tutti giocatori preparati per giocare 90 o 120 minuti”.
Quanto sarà importante avere lo stadio a favore?
“Il fattore campo a Marsiglia è stato molto forte, domani il tifo sarà dalla nostra parte ma il supporto della nostra tifoseria è sempre stato molto caldo. Quello che mi auguro è che l’Atalanta possa sempre tornare a giocare queste partite con tutto lo stadio pieno”.
Ha dubbi di formazione?
“Dal punto di vista tattico abbiamo giocato molto, abbiamo avuto tante possibilità sul campo di fare verifiche. Ci possono essere due o tre varianti, decideremo domani”.
Cosa deve migliorare la squadra domani?
“Teoricamente su tutto, non c’è limite al miglioramento, bisogna fare un piano per questa gara e sviluppare bene il gioco. I miglioramenti sono infiniti”.
In un paese in cui spesso si gufa, adesso tutta Italia supporta l’Atalanta. Questo affetto lo percepite?
“L’affetto vero ci fa molto piacere, poi c’è del tifo interessato nei nostri confronti: andare avanti per noi vuol dire anche contribuire al ranking”.
Il duello tra bomber Scamacca-Aubameyang?
“Domani la partita si risolverà tra le due squadre. In difesa è il reparto dove siamo un po’ più contati, magari facciamo il miracolo e recuperiamo Kolasinac”.
Cosa avete imparato dalla partita di andata?
“Molte volte in Europa si incontrano squadre che si conoscono meno, non hai però il raffronto con lo scontro diretto. Nella seconda gara hai chiaramente delle conoscenze maggiori, sei più preparato”.
L’Atalanta è cresciuta tanto come società, c’è sempre lo stesso DNA.
“È stato un percorso straordinario, magari potremo valutarlo meglio tra un po’ di anni ma abbiamo dimostrato che anche in un ambiente piccolo – con numeri non eccezionali – si può creare una squadra di calcio in grado di identificarsi. I parametri del successo e del vincere è spesso superare se stessi, noi ci siamo riusciti. Penso che non ci si debba porre dei limiti, il segreto è pensare sempre più in grande. Le idee non sono vendibili, possono sempre esserci”.
È il match più importante della vostra carriera e per tutto il club.
“Come valore sì, ma ho vissuto tante partite nella mia carriera. Emotivamente tutte avevano lo stesso valore, il calcio è bello perché a tutti i livelli possono esserci grandissime emozioni”.
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