Jannik Sinner è stato costretto a dare forfait agli Internazionali d’Italia. Il dolore all’anca è aumentato e non gli consente di giocare a Roma
La delusione tra i tifosi italiani è tangibile. L’annuncio del forfait di Jannik Sinner agli Internazionali d’Italia ha avuto l’effetto di una doccia gelata sugli appassionati di tennis e soprattutto sui fan del campione altoatesino. Il dolore all’anca che lo ha costretto ad abbandonare il Masters 1000 di Madrid si è purtroppo acuito e per non rischiare in vista del Roland Garros, il numero due del ranking Atp ha rinunciato al torneo romano.
Nei prossimi giorni Sinner seguirà un percorso fisioterapico accompagnato da qualche giorno di riposo assoluto. La speranza, sua come quella di tutti, è che in vista degli Open di Francia, secondo torneo del Grande Slam di questa stagione, l’infortunio all’anca sia stato ampiamente smaltito.
In attesa di scoprire se Sinner riuscirà a recuperare in tempo per il Roland Garros, l’ultimo tennista italiano a vincere il prestigioso torneo parigino, Adriano Panatta, ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Oggi in cui ha parlato soprattutto del giovane campione azzurro.
Fino a gennaio scorso l’ex tennista romano era ancora l’unico azzurro ad aver conquistato un torneo del Grande Slam da quasi mezzo secolo a questa parte. È stato proprio Sinner ad infrangere il tabù grazie alla splendida vittoria ottenuta agli Australian Open, dove ha battuto in rapida successione Djokovic in semifinale e Medvedev in finale.
Sinner, la confessione di Panatta: “L’avrei mandato a quel paese”
Panatta ha analizzato la figura del giovane altoatesino, soprattutto legata agli aspetti più prettamente caratteriali: “Jannik è un ragazzo molto riservato che tiene molto alla sua privacy. Anche in campo non perde mai le staffe, diversamente da me. Io rispetto a lui ero molto più fumantino“.
La prova tangibile di questa differenza caratteriale è il rapporto con gli avversari, soprattutto quelli un po’ più scorretti come il giovane danese Holger Rune. Panatta sa già come avrebbe agito nei confronti del bad boy scandinavo.
“Uno come Rune lo avrei mandato a quel paese subito, come facevo con Ilie Nastase. La prima dote di Jannik Sinner è comunque l’intelligenza; è una spugna, impara sempre e assorbe tutto”. Speriamo però che ad assorbirsi sia il maledetto dolore all’anca: sarebbe una vera disdetta se il nostro campione dovesse saltare anche gli Open di Francia.