Jannik Sinner racconta il suo choc e di quanto possa essere stato spaventoso: i suoi tifosi sono rimasti letteralmente senza parole
Il campione azzurro Jannik Sinner ha dovuto attraversare periodi non proprio esaltanti per arrivare dove si trova ora e una scelta fatta da bambino ha cambiato tutte le carte in tavola. Abbiamo rischiato di non vederlo nel mondo del tennis.
L’altoatesino ha alzato bandiera bianca a Madrid e si è ritirato dal secondo Master 1000 su terra rossa di questa stagione, per un problema all’anca che desta qualche preoccupazione. Il tennista azzurro non era in grande forma già da inizio settimana, ma aveva nascosto bene gli acciacchi sia contro Kotov che con Khachanov. Ai Quarti di Finale ci era approdato soffrendo ma con Auger-Aliassime ha preferito non giocare sul dolore e tirarsi fuori, in vista di Roma e Parigi. Gli Internazionali e il Roland Garros sono appuntamenti troppo importanti per non arrivarci al meglio e la sua decisione di ascoltare i medici può rivelarsi molto saggia.
In ballo non c’è solo la vittoria di tappa ma anche la conquista del numero 1 del ranking ATP, che per come si sono messe le cose può arrivare proprio a Parigi. Lì Sinner avrà solo 45 punti da difendere, contro i 2000 di Djokovic che ha vinto la scorsa edizione sul Philippe Chatrier. Tutti questi discorsi sulla scalata di Jannik potevano però non esistere, come la sua carriera da tennista, se solo avesse fatto una scelta diversa da bambino.
Jannik Sinner, tennista di San Candido, come molti dei bambini di quella zona ha iniziato la sua attività sportiva praticando lo sci alpino. Con il talento che si ritrova non poteva non essere bravo anche in quella disciplina e già si paventava per lui una carriera di alto livello. A tre anni e mezzo sciò per la prima volta e a 7 anni era già il vincitore del Trofeo Topolino in slalom gigante.
Poi a 13 anni l’illuminazione per il tennis, il cambio di disciplina e il salto che l’ha portato sin dove si trova ora. A spingerlo ad abbandonare la neve è stata la paura. Si perché le prove di discesa libera lo vedevano “volare” per 30 o 40 metri con gli scii ai piedi e a quell’età non è che sia una cosa semplicissima da digerire.
Parlando in un’intervista al ‘Financial Times’, Sinner ha spiegato: “Quando sei bambino è spaventoso, per me lo è stato. Mi sono detto: forse ho troppa paura per sciare ed ho scelto il tennis”. Alla fine è andata alla grande così e il mondo dello sport non può che ringraziare.
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