Sinner e Federer accomunati da una stessa decisione: i due tennisti sono stati messi in parallelo da chi li conosce bene entrambi
Il nostro Jannik Sinner sta scalando rapidamente le gerarchie del tennis internazionale e ora si fanno accostamenti addirittura con “Re Roger”. In particolar modo c’è un aspetto che può accomunare il numero 2 del mondo con la leggenda svizzera.
L’italiano non finisce mai di stupire. Il suo 2024 resterebbe memorabile anche se dovesse finire oggi, per quanto mostrato e per quello che è già riuscito a vincere. In realtà siamo solo all’inizio e davanti c’è praticamente più di mezza stagione da completare. La parte più importante, quella che lo vedrà impegnato al Roland Garros, a Wimbledon e alle Olimpiadi, prima di tuffarsi verso il rush finale con gli US Open e le Finals. Il numero 2 del ranking è ormai saldamente nelle sue mani ma il grande obiettivo resta la scalata massima, per regalare all’Italia quello che non c’è mai stato, il #1.
Per capacità mentale e qualità tecnica Sinner è stato accostato più volte a Novak Djokovic, partendo anche dal fatto che entrambi sono stati allievi di Riccardo Piatti. Alcuni si sono spinti però verso un accostamento più audace, ovvero quello con Roger Federer. Partendo dal presupposto che tra i due ci sono 19 Major di differenza e che probabilmente il giocatore azzurro non riuscirà mai ad arrivare ai livelli del genio di Basilea, la speranza del pubblico è che possa regalare con Alcaraz la stessa rivalità che “Il Re” ha avuto con Rafa Nadal.
Jannik Sinner, c’è un aspetto che lo accomuna a Roger Federer: a spiegarlo è Ivan Ljubicic
Chi conosce bene sia Federer, per averlo allenato, che Sinner, è Ivan Ljubicic. L’ex numero 3 del mondo, attuale commentatore per ‘Sky Sport’, ha rilasciato una bella intervista ai colleghi di ‘liberoquotidiano.it’, parlando proprio dei due campioni.
Una cosa li accomuna nelle scelte prese: “Jannik ha rivoluzionato tutto il suo staff tecnico alla stessa età in cui Federer cambiò allenatore, lasciando lo svedese Peter Lundgren”.
Poi c’è il tema del coraggio: “Ha lasciato Sesto e la sua famiglia a soli 14 anni per andare in Liguria da Piatti. Pochi sarebbero stati in grado di farlo”. Insomma i presupposti per vederlo ad altissimo livello ancora per molto ci sono tutti e secondo Ljubicic potrà veramente riscrivere la storia di questo sport.