La rivelazione fa accapponare la pelle: incidente mortale in Formula 1, riecco il dramma che sconvolge tutti
La Formula 1, si sa, è uno sport rischioso. E al netto delle norme di sicurezza che negli anni hanno tentato di salvare molte vite – spesso riuscendovi – è capitato anche di vivere tragedie che ancora oggi fanno malissimo.
Agli appassionati, alle famiglie dei piloti e ai piloti stessi che magari hanno assistito in diretta a tragedie che hanno segnato questo sport. Esattamente trent’anni fa, quella di Formula 1 fu una stagione buia, straziante, per due incidenti passati purtroppo alla storia. Il suo primo anno in Formula 1, il suo terzo e purtroppo ultimo Gran Premio. Ad Imola, nel 1994, non fu solo Ayrton Senna a perdere la vita. Roland Ratzenberger, pilota austriaco di 33 anni, fu vittima di un incidente davvero scioccante.
L’entità dell’impatto in una delle curve più veloci del tracciato fu semplicemente assurdo e la gravità della situazione – presto tramutatasi in dramma – fu tangibile da subito.
Sono passati esattamente trent’anni da quella dolorosa tragedia ed il papà del pilota, Rudolf Ratzenberger, svela un retroscena agghiacciante sulla scomparsa di suo figlio.
Guidava una vettura modesta, la Simtek, in quel di Imola di sabato 30 aprile 1994. Nella sessione di qualifica numero due Ratzenberger perse il controllo della sua vettura e si schiantò – a più di 300 Km/h, perdendo parte dell’alettone superiore. Un impatto fortissimo: il pilota subì una frattura alla base cranica e da subito si comprese che vi fosse poco o nulla da fare per poterlo salvare. Il massaggio cardiaco a bordo pista, la corsa in ospedale e la morte.
Il giorno dopo subì la stessa sorte il leggendario Ayrton Senna, praticamente coetaneo dell’austriaco. Una doppia tragedia che ancora oggi si fa fatica ad accettare.
Rudolf Ratzenberger in un’intervista al canale Youtube di ‘Formula.de’ è tornato su quel tremendo ricordo.
“Quando la vettura si è fermata dopo lo schianto ho guardato il casco bianco e rosso di Roland, la testa già si muoveva. Ho pensato: ‘È finita’.” Rudolf ha proseguito nel suo drammatico racconto: “Un momento terribile, ho pensato di dirlo a mia moglie che era in cucina. Potevo evitare fino a che non lo avrebbero comunicato alla radio, lei ci ha messo più tempo ad elaborare”.
Poi un altro retroscena assai doloroso: “Prima dell’inizio del Mondiale aveva rassicurato la mamma dicendole di non preoccuparsi, che la Formula 1 era la più sicura ai tempi”.
Lo straziante racconto si è chiuso con “il ricordo più duro della mia vita”, a detta del papà Rudolf: “L’identificazione fu il ricordo più duro, sembrava dormisse”.
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