La prima stagione in Serie A per Hamza Rafia si sta per concludere in maniera decisamente positiva, sia a livello di squadra che personale. Il suo Lecce sta approdando ad una tranquilla salvezza e lui ha conquistato la maglia da titolare anche con Gotti, che nelle ultime due uscite lo ha schierato al fianco di Blin in un’inedita mediana a 2 davanti alla difesa, dove ha riscosso molti consensi.
Questo era un anno di prova per lui, dopo l’ennesima intuizione di Corvino e Trinchera, con il doppio salto dalla C con il Pescara (è stato il miglior giocatore del Delfino nella scorsa annata) direttamente alla Serie A. Non sembra aver pagato nessuno scotto, al netto di un naturale processo di adattamento: proprio in una delle prime uscite ha regalato subito una perla contro la Fiorentina. Da D’Aversa è stato impiegato in diverse posizioni e lui si è calato molto bene nella realtà pugliese, mostrando la giusta abnegazione tattica anche quando è stato chiamato ad inseguire, più che a farsi rincorrere, nonostante la sua indole sarebbe naturalmente più offensiva. Nazionale da anni, pochi mesi fa si è preso il lusso di segnare l’unico gol di una deludente Tunisia in Coppa D’Africa. Di recente è divenuto anche padre e la sua famiglia vive con lui in Italia.
L’agente del centrocampista, Yvan Le Mee, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di SPORTITALIA per parlarci di lui e dell’annata che sta vivendo. Ricordiamo che con il Lecce ha un contratto fino al 2026 con opzione per altri due anni.
Questa estate si dicevano belle cose su di lui, ma ha fatto pur sempre un salto dalla Serie C alla A. Non ci ha messo tanto ad ambientarsi, non trova?
“Non è stato difficile per lui fare questo salto, se consideriamo che la sua formazione di base è stata di alto livello, fra il Lione in Francia e la Juventus in Italia. In bianconero fece allenamenti in prima squadra in mezzo a grandi giocatori e non si vedeva una differenza così netta nel livello che mostrava di avere”.
In Italia c’è il problema della gavetta da dover fare.
“Direi che ci sia più che altro un problema psicologico, nel lanciare un giocatore che arriva da una categoria inferiore, piuttosto che un reale problema calcistico. Sicuramente per restare in massima serie devi avere gamba, forza, devi essere preparato tatticamente e tecnicamente, avere resistenza, grinta. Al contempo, dico una cosa”.
Prego.
“Per quanto riguarda Hamza posso affermare che tutte queste qualità le ha sempre avute innate e che abbini l’aspetto fisico a quello tecnico, mentale ed alla motivazione di voler fare bene. Come sta facendo con il Lecce”.
Lecce che ha creduto in lui fortemente.
“Sì, in giallorosso si è ritagliato il suo posto in Serie A. Parliamo di una società che magari non prende giocatori dal lungo curriculum, si assume rischi che altre società in Italia non hanno il coraggio di addossarsi. Trinchera e Corvino hanno avuto lungimiranza e decisione nel puntare su di lui senza badare ad altro che alle sue capacità”.
Il fatto di giocare in Nazionale quanto lo ha fatto crescere in questi anni?
“Giocare con la Tunisia gli conferisce grande fiducia. Lì gioca prevalentemente mezz’ala o come “10”. Contro la Croazia in amichevole (finita 0 a 0 e poi vinta dalla Croazia ai rigori) Hamza ha giocato alla grande come trequartista, dietro la punta, lui nasce in quel ruolo. Un aneddoto racconta bene la sua prestazione”.
Quale?
“A fine partita un certo Luka Modric è andato dritto da lui per complimentarsi e per chiedergli di scambiare le maglie. Può non vuol dire niente, certo, ma ad Hamza ha fatto piacere vedere che un idolo come il croato fosse rimasto impressionato positivamente dalla sua partita, tanto da chiedergli la maglia”.
E la Coppa d’Africa che esperienza è stata?
“Prima di tutto dico che è stato intelligente da parte di Sportitalia mostrare questa competizione, che oggi mostra partite davvero di alto livello: il calcio africano è cambiato tanto, ho visto bellissime partite, con grandi giocatori di qualità arrivati dai migliori campionati. Lì Hamza ha giocato sia in posizione più esterna, come mezz’ala nella linea a 3 che come trequartista. Interpretando il tutto con intelligenza, applicazione e con la sua tecnica. Ha dimostrato di essere un giocatore moderno, come richiedono oggi gli allenatori: sa interpretare tanti ruoli dalla mediana in su”.
Con Gotti ultimamente è stato schierato anche nella mediana a 2 davanti alla difesa, nel 4-2-3-1. Come si è trovato e come lo ha visto?
“Con Zeman a Pescara ha fatto sia il play davanti alla difesa, che la mezz’ala sia destra che sinistra, ma giocare a 2 gli mancava. Si è trovato bene, ha formato davvero una bella coppia con Blin, un giocatore che dà grande equilibrio tatticamente. Sicuramente per Hamza ci sono più limitazioni dal punto di vista offensivo: non può spingersi in avanti come farebbe da trequartista, ma penso che riesca a dare il suo contributo in altri modi”.
Quali?
“Con la forza fisica che ha, l’intelligenza tattica e coprendo bene il campo con Blin. Contro il Monza ha vinto 5-6 duelli aerei che non sono pochi e non ha mai avuto paura di avere la palla al piede: non si nasconde, chi ha bisogno sa che può dargliela e lui la gioca bene, anche quando “scotta”. Penso che questo dia una certa fiducia ai compagni di squadra. Ha corso tanto, facendo grande interdizione in particolare su Pessina”.
La sua personalità è stata notata da qualche grande club, in Italia o all’estero?
“Sicuramente tante società vedranno la personalità che dimostra di avere in campo. Ha la testa giusta, è un giocatore di squadra, gioca per essa più che per sé stesso: è una cosa importante nel calcio moderno per i centrocampisti, che devono fare tutto, dalla fase offensiva alle corse ed i contrasti dietro. Sa fare la differenza con la palla e senza. Sono pochi i giocatori sul mercato che garantiscono il suo livello in così tanti ruoli in mediana”.
Pensa che il Lecce vorrà trattenerlo in estate?
“Abbiamo tempo per tutte queste cose. Oggi la società è contenta ed orgogliosa di lui, a partire da Trinchera, Corvino e penso anche il Presidente. Il ragazzo si trova davvero molto, molto bene a Lecce, in Puglia. Ha trovato un club che è come una famiglia, poi ha avuto anche un figlio da sua moglie, con cui vive a Lecce. E’ alla sua prima stagione completa in Serie A, sta bene. Poi il mercato è il mercato”.
Se arrivasse una offerta la valutereste?
“Poche società, qualora arrivi una vera offerta, dicono di no a prescindere, forse 4 o 5 in Europa possono permetterselo. Dunque se arriverà qualcosa vedremo, come vale per tutti. Certo, per quanto riguarda noi, l’obiettivo è di fare bene con il Lecce, facendo una seconda, grande stagione in giallorosso. Intanto festeggiamo questa salvezza, tutti insieme”.
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